Modena Rig
: applicazioni
Testo e foto di Loris Ferrari marzo
2003 – Ultimo aggiornamento Nov. 2004
Cos’è il Modena Rig?
Non è altro che una
particolare piombatura disassata rispetto all’esca, ideata dal
sottoscritto ed applicabile almeno
sul novanta per cento delle esche in gomma che troviamo in commercio.
E’
formato da un pezzetto di acciaio piegato seguendo il contorno dell’esca ed
appesantito da un filo fusibile di piombo. Da una parte ha un anello e
dall’altra estremità un uncino. Permette un aggancio molto solido
all’esca. Riesce a mantenere l’amo verso l’alto, ottenendo un
discreto effetto antialga e soprattutto mantiene l’amo
nella giusta posizione durante l’abboccata.
Premessa
:
E’
una montatura nelle grammature piccole e medie, dedicata soprattutto alla
pesca “finesse” ovvero a pose delicate con piccole e medie esche in
gomma. Sono fermamente convinto che a parità di esca presentata, il pesce
consideri più naturale quella con meno piombo aggiunto perché permette
una discesa dell’artificiale più lenta e naturale, propria degli esseri
viventi.
Nelle grammature più pesanti invece, serve a bucare gli ostacoli
ed arrivare velocemente a quei pesci nascosti alla base di questi oppure ad
arrivare in un tempo più breve a profondità notevoli.
Se
parliamo di pesca al grosso Bass, possiamo affermare che se vede passare davanti a sé
un’esca
che viaggia in discesa ad una velocità eccessiva, viene subito
messo in allarme.
Questo
è sicuramente vero quando lo insidiamo in
ambienti ad alta pressione piscatoria, se viceversa avessimo la fortuna
di imbatterci in pesci che non hanno mai conosciuto l'uomo e le sue insidie,
potremmo avere viceversa delle piacevoli sorprese.
Partendo
purtroppo dalla constatazione che i bass italici ormai quasi ovunque hanno avuto
la sventura di conoscere il pescatore, possiamo pertanto dire che se vede
un'esca scendere fluttuando, in modo più naturale, rispetto al volume
ed al peso presunto della stessa, la insegue e spesso la attacca proprio durante
la discesa.
L’attacco
può accadere in ogni momento, da pochi istanti dopo aver lanciato l’esca in
acqua fino a pochi centimetri dal fondo (ed anche quando staziona immobile su
questo), poiché stiamo parlando di un pesce che riesce a cacciare
indifferentemente in tutti gli strati d’acqua.
Tanti
pescatori inesperti in fase di discesa dell’artificiale,
lo lasciano in balia di se stesso, lasciando compiere la
traiettoria solamente dal peso del piombo,
rimanendo assolutamente inerti e passivi mentre questo scivola verso il fondo.
Chi
invece conosce questa peculiarità del pesce, non lascia mai la lenza in
bando, ma anzi trattiene leggermente, ma costantemente l’esca
mentre scende. Sovente la blocca per un attimo ed imprime con la canna leggere
scossettine che servono ad animare l’esca.
Sottolineo
la parola leggere perché altrimenti corriamo di nuovo il rischio di
mettere in allarme il pesce!
E’ quasi sempre al termine di
questa semplice manovra di animazione che si avverte un anomalo
appesantimento della lenza, seguito dai piccoli strappetti tipici
dell’abboccata.
Altre
volte invece si avverte chiaramente una bella partenza laterale oppure
una gran botta che ci piega la canna in due…dovremo in tutti e tre i
casi essere pronti e rispondere con un’energica ferrata.
Con
quest’articolo, mi prefiggo di far conoscere alcune applicazioni pratiche di
quest’interessante montatura, innescandola su vari tipi di esche siliconiche.
Il
Modena Rig dicevo sopra, è una montatura ideata dal
sottoscritto (l’ho chiamata così in onore della mia città), nata
inizialmente per risolvere il difficile innesco dei Tubes Jigs siliconici.
Per chi ancora non la conoscesse, ed intendesse
colmare la lacuna, lo rimando alla lettura del mio articolo nella sezione
“Tecniche” dal titolo “Il Modena Rig e le montature dei Tubes Jig”. In
quell’articolo sono descritti anche i materiali e tutte le fasi costruttive
della semplice realizzazione.
Aumenta
il valore dell’intuizione :
Man
mano che la impiegavo in pesca, testandola assieme a fidati amici, scoprivo con
grande piacere che il pesce gradiva parecchio questo tipo di
presentazione dell’esca e soprattutto scoprivo che era possibile, con semplici
modifiche di dimensioni e piegatura, adattarla a quasi tutte le altre esche
siliconiche!
Ora
la impiego con successo oltre che con i Tubes, anche con i Worm, le salamandre,
i gamberi, i grub, gli slug go, i paddle tail, i pesciolini, gli skirted single
e double tail e parecchie altre esche siliconiche di fantasia.
Le
foto che seguono rendono più di ogni descrizione le modalità pratiche di
applicazione:
Montiamo
il Modena Rig nei pesciolini siliconici:
Il
grande successo che stanno incontrando da parte dei lanciatori i pesciolini
siliconici (shaddy) nella pesca delle Trote, dei Cavedani, dei Persici,
delle Sandre e dei Bass, mi hanno portato a provare la montatura “Modena Rig”
anche su queste esche siliconiche.
Devo affermare che pur preferendo armarli con la
montatura già illustrata sull’articolo “Le montature degli Shad
siliconici” nella sezione “Tecnica” di questo sito; quando mi trovo in
situazioni parecchio inerbate e con ostacoli, trovo molto pratico l’impiego
del “Modena rig” anche con queste piccole esche.
Questa
montatura ha il vantaggio di rimanere aderente al corpo del pesciolino e di far
restare l’amo rigorosamente con la punta verso l’alto, riuscendo ad
ottenere un discreto effetto antialga. La piombatura in testa poi fa nuotare
il pesce in modo molto realistico, riuscendo a piacere molto ai pesci e
stimolando velocemente l’attacco.
Le
foto che seguono, spiegano esaurientemente le modalità di innesco…provatelo,
ne rimarrete soddisfatti.
Montiamo
il Modena Rig invece della montatura “Texas”:
Il
sistema attualmente più conosciuto al mondo per innescare i worm siliconici è
indubbiamente la montatura “Texas rig”, la conoscerete certamente
tutti, consiste di montare l’amo rendendolo antialga infilando la punta dentro
la gomma dell’esca, con un semplice e veloce procedimento di innesco.
Si
appesantisce poi l’esca, infilando prima di legare l’amo uno speciale piombo
a proiettile che potrà rimanere libero di scorrere sulla lenza o dovrà
essere fermato con un pezzetto di legno o con un apposito “ago-cuneo” di
plastica, acquistabile nei negozi di pesca.
Il
limite, se possiamo definirlo tale, quando teniamo il piombo libero di scorrere
sulla lenza, è solamente dato dal fatto che non è difficile perdere il
piombo in acqua o sulla sponda, quando si cambia artificiale.
L’altro
inconveniente si avverte invece durante l'azione di pesca, quando peschiamo in zone molto
inerbate, lanciando ad es. sul canneto appoggiato sull’acqua, succederà
che il piombo fili veloce verso il fondo, mentre l’esca rimane in alto
appoggiata alla vegetazione. Oppure quando peschiamo sopra ad un letto di alghe
accade che il piombo viaggi ad altezze diverse rispetto all’esca,
facendoci percepire male o per nulla le abboccate o peggio, mettendo in allarme
il pesce.
Sono
piccoli inconvenienti che si possono facilmente risolvere fissando appunto il
piombo a proiettile con uno dei sistemi sopra elencati…oppure mettendo al
posto del piombo a proiettile proprio lei, la versatile montatura Modena Rig!
Proprio così,
seguendo la sottostante sequenza fotografica, potrete facilmente apprendere come
applicare il Modena Rig anche ai diffusissimi "vermoni".
Otterrete
tre vantaggi:
Il
primo è di rendere più naturale l’insieme, diminuendo il volume della
piombatura fuori dall’esca (il piombo a proiettile è molto più visibile del
modena rig sotto il worm).
Il
secondo è quello che la piombatura del Modena, fa rimanere l’amo con la
punta rivolta verso l’alto e quindi nella posizione ottimale per portare a
buon fine la ferrata.
Il
terzo punto di forza è che la piombatura così sistemata, non fa rotolare il
worm su se stesso durante il recupero, ma lo fa nuotare in asse, come
se fosse un pesciolino o un serpentello che nuota e non un essere che ruota
vorticosamente perché catturato e trascinato da una forza misteriosa. Ecco
perché il suo nuoto risulta fin dal primo recupero, molto più naturale.
Nelle
due foto che seguono potete notare due simulazioni di come si posizionerà
l'acciaio ad "U" del Modena Rig, in queste foto ancora privo della
spirale in piombo.
Lo
impiego così nell'uso dei siliconici a galla, soprattutto in tarda primavera
ed in estate, quando la delicatezza della posa comincia a fare la
differenza, in termini di catture, rispetto alle esche che cadono fragorosamente
in acqua.
Passo,
passo, impariamo l’innesco:
1)
Innanzi tutto infileremo
l’occhiello del Modena Rig dentro al monofilo o al trecciato che proviene
dalla bobina (esattamente come si fa con il classico piombo a proiettile).
2)
Ora leghiamo l’amo di
tipo“offset” della misura adeguata al worm che andremo ad innescare, con
il nostro nodo preferito.
3)
Iniziamo ad innescare l’esca
siliconica, stando però attenti di entrare dalla testa con l’amo ed uscirne
con la punta, dopo gli stessi millimetri di lunghezza del Modena
Rig. In questo modo saremo sicuri che faremo aderire perfettamente il piombo
al corpo dell’esca, senza lasciare spazi vuoti.
4)
Ora spingiamo l’amo fino a
far uscire dal foro, la piega ad “esse”dello stesso, ed infiliamo la punta
dentro la gomma dell’esca (al centro o lateralmente, secondo le nostre
preferenze), rendendo così antialga l’esca. Finora questi movimenti sono gli
stessi che abbiamo sempre effettuato anche con la montatura Texas.
5)
Ora prendiamo la nostra
montatura Modena rig e tenendo l’amo girato verso l’alto, portiamo l'anello
vicino alla testa del worm da innescare ed infiliamo l’uncino metallico
nel silicone, dalla parte opposta alla punta dell’amo, nel punto
d’uscita della curva dell’amo dalla gomma ed andiamo a fermarlo sul
gambo dell’amo, fra l’occhiello e la curva ad “esse” dello stesso.
6)
Una semplice prova di
trazione con le dita ci dirà se l’aggancio dell’”U” del Modena Rig
è riuscito. Questa prova è ovviamente necessaria perché non sempre il corpo
dell’esca siliconica è trasparente e quindi potrebbe succedere di non accorgersi del mancato aggancio. Tale prova è pure necessaria ogni volta che
manchiamo una ferrata o slamiamo un pesce, potrebbe infatti succedere durante la
lotta che l’innesco si sganci dal gambo dell’amo.
L’innesco
è così terminato, noterete che è un sistema che rende davvero molto
stabile l’aggancio all’esca, pur lasciando la possibilità di torsione o
movimento durante l’abboccata o la lotta con il pesce. Durante il normale
recupero, l’esca rimarrà stabilmente ancorata alla propria montatura, senza
spostarsi in alcun modo.
Già
dalla prima prova in acqua, noterete l’estrema versatilità del sistema e
la naturalezza di presentazione dell’esca. Potrete impiegarla in tutte le
situazioni di pesca, dalle acque libere a quelle più ricche di ostacoli;
l’innesco farà il suo dovere e farà nuotare l’artificiale facendolo
affondare esclusivamente di testa, proprio come se fosse un animale vivo.
La
versatilità estrema dell'innesco:
Negli
inneschi dedicati agli artificiali più grandi, invece di usare il filo fusibile
di piombo da 2 millimetri, può essere necessario l’uso delle olivette da
montagna cilindriche, aperte a metà. Basterà mettere una goccia di
Attack prima di chiuderle attorno all’acciaio con le pinze ed il piombo non si
muoverà più.
L’innesco
della
montatura con l'anello metallico dentro alla curva dell'amo lo abbiamo già
visto. Quello con l'anello libero di scorrere sul monofilo che va al mulinello
pure; ora andremo a vedere altre due pratiche applicazioni.
Nella
pesca al Luccio, sappiamo bene quanto sia necessario il cavetto d'acciaio.
Questo cavetto termina generalmente con un moschettone, in modo da
agganciare e poter cambiare con facilità l'artificiale. Nell'anello del
moschettone andremo ad infilare quello della montatura Modena Rig, poi andremo a
mettere l'anello dell'amo. In questo modo se il luccio abboccherà al siliconico,
non riuscirà a portarcelo via e riusciremo a tirarlo a riva per la foto di rito.
Se
viceversa amiamo usare il moschettone anche pescando con nylon e
trecciati perché non abbiamo voglia di sostituire sempre il nodo cambiando gli
artificiali, beh... allora questa soluzione è proprio quella che fa per
voi.
Nella
foto potrete notare un Modena Rig, costruito con il piombo da 2 millimetri,
fissato ad un moschettone su cui abbiamo poi messo un "grub skirted double
tail" infilato in un amo protetto da antialga d'acciaio. Ci è facile
intuire che una simile montatura può essere impiegata in acque profonde,
facendola saltellare tranquillamente in mezzo ai tronchi sommersi.
Sempre
parlando di lucci ed utilizzando esche siliconiche, può venire utile prepararsi
a casa alcune montature. Costruirle è molto semplice, ci basterà infilare
l'anello del Modena Rig dentro al filo d'acciaio e poi concludere il ns. cavetto
con l'aggiunta di girelle e moschettoni o direttamente l'amo per l'impiego
diretto della ns. esca preferita.
La
foto sottostante sarà più esplicativa di mille parole. Per costruirla ho usato
un pezzo di Sevenstrand, un piccolo cavetto molto versatile, che si fissa
solamente arrotolandolo su sé stesso, ma potremo
fare altrettanto con un pezzo di acciaio termosaldante. Il Modena rig è stato
avvolto da un filo fusibile di piombo da due millimetri in modo da far arrivare
l'esca in gomma più velocemente in profondità.
Conclusioni:
Con questo
articolo spero di avervi fornito gli stimoli adatti e la curiosità di
provare questo sistema.
Lo so, non lo
trovate ancora in commercio, dovrete vincere la vostra naturale ritrosia di
fronte alle cose nuove e sforzarvi a costruire qualcuno di questi piccoli
aggeggi.
Se i risultati
che otterrete saranno da subito simili ai miei ed a tutti i colleghi pescatori
che prima di voi lo hanno impiegato... beh, vorrà dire che inizierete
a adottare questa semplice montatura mettendola fra le vostre preferite.
Con questo
articolo, non intendo certamente aver posto la parola fine all’argomento, ma
semplicemente aver posto le basi
per la maggiore divulgazione di questa nuova montatura.
L'amico e grande costruttore di artificiali Moreno Bartoli
(il Professore), afferma che dobbiamo cercare di trovare anche una via
italiana allo spinning.
Questo
concetto è da me pienamente condiviso; non
dovremo pertanto limitarci ad usare passivamente tutto quello che viene
dall’estero, Usa e Giappone in testa, ma anche cercare noi lanciatori italici,
possibili migliorie o micro migliorie (come
nel caso della piccola montatura Modena Rig).
Continuiamo
a pensare ed a riflettere
se quello che stiamo facendo ed usando, sia già il non plus ultra od invece,
sia possibile migliorarlo...se riusciremo a farlo, contribuiremo a creare
l’italica via di cui dicevo poc’anzi.
Vedrete
che pian piano, cominciando anche da queste piccole cose, anche noi inizieremo a dire la nostra ed a fornire il nostro contributo
attivo alla pesca a spinning.
Vi
chiedo di provare la mia montatura, iniziando
ad usarla in acque limpide, per vedere meglio come si comporta ed imparare ad
usarla in tutte le sue potenzialità e poi fatemi sapere sui vostri risultati
pratici.
Io
la
impiego sempre a pesca quando uso la gomma; da oltre un anno non uso più i
piombi a proiettile delle montature “Texas” perché trovo questa soluzione
molto più versatile!
Se la
provate scrivetemi, anche le vs. esperienze dirette, serviranno a migliorarmi come
pescatore ed autocostruttore.
Ciao
a tutti e buona p... permanenza sul ns. sito !
Loris Ferrari
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