LE VOSTRE AUTOCOSTRUZIONI

 

 

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Fabio Baldon

ultimo aggiornamento 22-09-05

 

Mi presento, mi chiamo Fabio Baldon, sono di Padova precisamente della bassa padovana e pesco da quando avevo 6 anni che mi aggiravo con bastone lenza e galleggiante sul fosso davanti casa.

Sono uno spinningofilo pratico lo spinning da circa 10 anni con una continua crescita, ma non disdegno le altre tecniche sia ben inteso.

Da circa un anno ho fatto quello che considerò un “salto di qualità” cominciando a costruirmi le mie esche soprattutto minnows. Devo ringraziare esclusivamente questo sito che mi ha fatto entrare in questo fantastico mondo dell’ autocostruzione quindi grazie a tutti coloro che hanno voluto riversare tutta la loro esperienza,conoscenza, pensieri, nei tanti articoli presenti.

Veniamo al dunque cioè nel presentarvi le mie creature frutto di tanto amore e soprattutto lavoro e di non poco denaro……

Il tutto e iniziato vedendo un articolo nel sito. Irresistibile è stata la voglia di mettermi subito a lavoro.

Ho preso un pezzo di legno da un bancale; l’ho sagomato col taglierino, tagliato a metà, l’ho svuotato (internamente,) ho inserito l’armatura in filo di ferro zincato. In seguito l’ ho incollato con termocolla , verniciato con bombolette e ho creato gl’occhi con nastro isolante ……lo potete vedere qui sotto è il 1°

Verificando l’efficacia con le catture, ho deciso di proseguire nell’autocostruzione attrezzandomi man mano, di tutto quello che mi poteva servire.

Il 2° è un altro popper in balsa, stuccato con stucco da legno,verniciato a bombolette spray. Come si può notare ho scoperto che il pennarello indelebile si scioglie con la colla epossidica bicomponente che uso largamente come strato superficiale al posto della vernice trasparente.

La 3° esca che vedete in seguito sarebbe la seconda per inizio, sempre da un quadro di legno di bancale e scavata all’interno. Doveva essere un crazy crawler ( mi sembra sia questo il nome), ma basandomi solo sulle foto che ho trovato in giro e non sapendo come funzionasse, è stata terminata un po’ cosi……. un “passo falso” .Anziché nuotare destra-sinistra gira su se stessa……..vedrò come modificarla. Almeno spero che un po’ di sorrisi riesca a prenderli!!

Il 4° è un minnow molto catturante (lo si può notare dai rattoppamenti), leggero e poco affondante. Per questa tipologia ho usato e uso: balsa, stucco da legno, filo inox 0.8 , stagno per piombarli, palette ricavate da plexiglas o dai rullini fotografici,occhi alcuni esclusivamente colorati e altri con la goccia di colla da legature; già da questi ho cominciato ad usare l’aerografo. Come si può notare gl’ altri tre non sono uguali (colorazione e dimensioni a parte), mi riferisco alla forma e il baricentro, che come ben sapete imprimono un movimento o un altro a secondo della loro interazione.

Per l’8° mi sono ispirato ad un shallow rap, va bene per correnti molto lente e poco affondante.

Per queste tipologia di artificiali e per i crank inserisco il rattling e stucco da marmisti che amplifica il rumore del rattling, rendendolo irresistibile e allo stesso più resistente ad attacchi violenti.

Il 9° è la copia di uno SHAD RAP, perfetto nel nuoto e di buon aspetto. Come potete vedere per dargli un effetto simile alle squame, ho incollato subito sopra la stuccatura (come dicevo prima stucco da marmisti) e sotto il colore quella carta in alluminio che potete trovare nei pacchetti delle sigarette

Gl’occhi sono gocce di colla da legature con fondo in alluminio (ho usato lo stesso metodo anche nel precedente modello).

Il 10° artificiale è ispirato ad un rapala DT come si vede dalla forma.

La tecnica costruttiva è la stessa dei due precedenti. L’ho sagomato, scavato longitudinalmente per l’armatura. L’alloggiamento del rattling l’ho ricavato nella pancia piombandola il più possibile, in modo da concentrare tutto il peso e quindi il baricentro dell’ artificiale.

Come si può vedere ho fatto un’ aggiustamento dopo i primi test…… è stato quello di spostare in avanti l’occhiello per la legatura. Ho visto, soprattutto nei crack, ma anche negl’ altri, quanto sia importate tale posizionamento che incide radicalmente sul nuoto del nostro artificiale.

 

E sempre con la stessa tecnica è stato fatto l’ 11° ispirato ad un FAT RAP. Ben riuscito anche questo artificiale con la palettata concava e curvata verso il basso. Trova un’ eclatante risconto con cavedani e persici trota . Nuota non troppo profonda: dal pelo dell’acqua va giù fino ad un massimo di un metro.

Il 12° e il 13° sono due “top water” il minnow è potenzialmente molto catturante e induce continui attacchi (anche grazie alla colorazione) che finiscono raramente a buon fine per via delle ancorette ridotte che sono costretto a montare. L’uso di ancorette ridotte in questo caso, facilita lo spanciamento dell’ esca, che risulta spesso discontinuo e irregolare.

Due Buzz Bait da me costruiti secondo quanto descritto negli articoli del sito; devo ancora verificarne l’efficacia soprattutto per il poco utilizzo.

 

Come avrete gia notato in alcune foto utilizzo come “salva ancorine”, quella specie di spugna da imballaggio che è facilmente reperibile e di scarso valore. Oltre a separare le ancorine tra loro, salva tutti gli artificiali da urti e da tutti quei piccoli ma continui movimenti presenti nei scomparti delle scatola generati durante i spostamenti.

Con questo è tutto per ora, mi farò sentire non appena avrò qualcos’ altro di nuovo da farvi vedere.

Spero di non avervi annoiato e “in bocca al lupo per le vostre catture”.

 

Ciao a tutti.

                        Fabio Baldon

 

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