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Il senso dell'acqua secondo LORIS FERRARI
Testo di
Loris Ferrari (02/02) Se
avessi provato a scrivere questo articolo per primo, molto probabilmente sarei stato
scambiato da qualcuno come pazzo o megalomane
o chissà cosaltro. Provo
a sciverlo invece ora, dopo una trentina di articoli pubblicati sul sito, non perché
ritengo largomento di secondaria importanza, tuttaltro, ma perché spero di
riuscire ad ottenere maggiore attenzione, e magari maggiore credibilità, durante la
lettura. Cosè
il Senso dellAcqua ? E un termine coniato dai francesi (Le sens de
leau); come lacquaticità è propria dei bravi nuotatori, il senso dellacqua è patrimonio solamente
degli esperti pescatori. Non
è semplice, né facile, definirlo
possiamo estremizzare definendolo la
sommatoria di conoscenze che qualche pescatore possiede, dopo parecchi anni di
attività piscatoria intensa, e che gli fa sapere tantissime volte, in anticipo e con
esattezza, cosa accadrà durante la battuta di pesca. Pescatori maghi? pescatori veggenti? no, solamente individui che sanno pianificare le ore che hanno a disposizione della battuta di pesca, ottimizzandole, per poter indirizzare i loro lanci proprio dove hanno previsto che vi sarà attività del pesce. Rimane sottinteso che i risultati pratici di questi fortunati pescatori, si traducono in abboccate e catture ben superiori a quelle di un comune pescatore o di un neofita. Il Senso dellAcqua non è quindi una cosa che si acquisisce geneticamente, né che rimane stabile ed immutabile, ma è una cosa che matura e migliora giorno per giorno, man mano che continuiamo a coltivare seriamente la nostra passione. Laltra
cosa che ho notato è che non è direttamente proporzionale agli anni di pesca,
conosco appassionati che pescano da trentanni sempre allo stesso modo, continuando a
commettere gli stessi errori e le stesse ingenuità
molto probabilmente rimarranno
allo stesso livello (magari buono), per tutta la loro vita. Premesso questo, sapendo cioè che che questa capacità, non fa parte del bagaglio genetico e può anche non crescere, cosa può fare ognuno di noi per svilupparla e coltivarla? Credo
che per prima cosa, dobbiamo sapere ed essere convinti che il senso dellacqua
esiste
e poi riflettere durante tutte le prossime battute che farete
in vita vostra, su come riuscire ad affinarlo e migliorarlo! Proprio
così, non bisognerà mai che pescando, smettiate di pensare, di riflettere sulle
situazioni, sul perché di determinate cose
ovviamente allinizio, non
riuscirete a capire praticamente
nulla, ma non dovrete minimamente preoccuparvi. Man
mano che proseguirete nella vostra maturazione di pescatori, vedrete che pian piano le
nebbie si diraderanno e molte delle cose che oggi ci sembrano dovute al mero caso
o
a colpi di fortuna, sono invece dovute a precisi comportamenti del pesce in determinate
situazioni. Il
pesce, scoprirete, non si trova mai lì per caso, perché sta girovagando a
casaccio per lacqua in cui vive, ma sta rispondendo a precise leggi biologiche ed
ambientali; per non farla difficile è lì perché lacqua e un po più tiepida
(dinverno) o un po più fresca ed ossigenata (destate)
perché è
il ritrovo del gruppo per la frega
perché si è verificata una schiusa di larve, di
girini o di insetti
perché le libellule stanno riproducendosi a pelo
dacqua
perché altri pesci vi hanno deposto le uova ed è pieno di
avannotti
perché è il posto più infrascato e meno disturbato dai pescatori
e
così continuando. Se
avete avuto la pazienza di leggermi fin qui, molto probabilmente, qualcuno di voi ora
penserà che io stia facendo solamente un pò di filosofia spicciola, nello squallido
tentativo di acquisire ai vostri occhi magari qualche punto in più di considerazione. Niente di tutto questo proverò, nei paragrafi che seguono, a portarvi alcuni esempi concreti di cosa sto sostenendo. Premetto
che mi considero un pescatore, detto con tutta la modestia possibile, che possiede un
discreto senso dellacqua, almeno per quanto riguarda gli ambienti ad acqua ferma
o moderatamente corrente. Mi
sento di pescatore molto scarso di fronte a torrenti a corrente impetuosa (mi limito a
lanciare dietro ai massi affioranti e nei punti a corrente più lenta), o di fronte alla vastità del mare, dove proprio
mi metto a lanciare praticamente a caso (lanci a raggiera). Il
senso dellacqua, non è una cosa che ci si possa pubblicamente vantare, io vedo anzi
che molti pescatori che lo possiedono, mettono a disposizione degli altri queste loro
intuizioni, queste loro considerazioni, durante le battute pratiche, per spiegare agli
altri il perché di determinate cose. Sono
per forza persone estremamente umili, senza questa dote fondamentale,
lumiltà, non è possibile scoprire nessuno dei segreti racchiusi nel silenzioso
mondo delle acque e dei pesci e ci si accontenterà, per tutta la vita, di inseguire i
miglioramenti tecnici che ci permettono levoluzione delle esche e delle
attrezzature. Ricordiamoci
sempre che il pesce è un animale semplice, a sangue freddo, che risponde a precise
esigenze e bisogni primari come il cibo, la temperatura, listinto di
sopravvivenza e di riproduzione
solamente partendo da queste semplici regole che la
natura lo costringe a seguire, possiamo entrare nella comprensione dei suoi comportamenti. Come
si inizia ad acquisirlo : Si
inizia rinunciando ad ore e ore di pesca attiva, dove per attiva intendo con la
canna in mano (e qui per molti risulterà impossibile), a favore di ore ed ore di
osservazione dellacqua, dei pescatori che già stanno pescando e
soprattutto catturando e dei segnali che emergono, dalle rive, dai canneti, dal
fondo, dalle bolle, dai salti e dagli sciacquii dei pesci
Si
dovranno compiere, soprattutto in ambienti acquatici che frequentiamo per la prima volta,
tutta una serie di osservazioni, mirate a raccogliere informazioni utili per le
future fasi vere e proprie di pesca, ovviamente pronti però ad approfittare di un evento
favorevole, breve ed irripetibile, come ad es. la cacciata di un predatore ad un gruppo di
pesciolini che sia alla portata del ns. artificiale. Ricordate che i migliori risultati in pesca sono sempre ottenuti nelle acque già conosciute, quelle dove conosciamo perfettamente i fondali, le rive, gli ostacoli tutto! Perché riusciamo a sfruttare informazioni che abbiamo ottenuto attraverso larco di parecchie stagioni, avendo visto le acque crescere con le piene e calare con la siccità, facendoci scoprire parecchi segreti della conformazione del fondale e soprattutto aver visto prendere pesci sia da noi che da altri pescatori, ed aver memorizzato con quali esche ed in che situazioni. Allinizio,
quando non si conosce il posto, ci si dovrà basare solamente sulla osservazione delle
rive, iniziando a pescare nei luoghi che in altri ambienti, di fronte a situazioni
simili, ad esempio un canneto o un albero caduto in acqua, ci hanno dato risultati. Laltra
fonte di informazione, che dobbiamo sempre sfruttare in pesca, sia nei luoghi sconosciuti
che in quelli noti, come dicevo sopra, sono i segnali che ci mandano i pesci. Ci
sono poi fattori, come quelli climatici, che sono comuni e sempre validi in
tantissime situazioni
sono i primi da tenere in considerazione quando si affronta la
battuta di pesca. Avrete
già compreso che il senso dellacqua, è composto da miliardi di sfumature,
parlarne in modo corretto ed esaustivo, significherebbe riempire un intero libro. Si
tratterebbe comunque sempre della descrizione del senso dellacqua di quel
pescatore
ogni maturo pescatore, ne possiede almeno decine di migliaia di altre
sfumature. Ci
sono pescatori che portano i loro segreti nella tomba, altri che non hanno nessuna remora
nel raccontarli, io che non sono depositario di nessun segreto particolare, cercherò di
illustrarvi qualche concetto che ritengo importante per migliorare il nostro modo di
pescare. Tornando
al concreto ed allapplicabile io mi limiterò, in questo articolo, a cercare di
descrivere al meglio quello che considero il maggior fattore climatico da tenere in
considerazione. Se
poi interesserà largomento, mi riserverò di integrarelo in futuro con altri
aspetti importanti, scoperti in questi ultimi venticinque anni di pesca a
spinning. Limportanza
del vento : Il
fattore climatico che io considero maggiormente importante, quando mi reco a
pesca, è il vento. Sia
che io peschi in un posto che conosco a memoria, sia quando mi reco in un posto nuovo, al
primo posto metto losservazione del vento. Guardo,
in sostanza, da che parte tira il vento e poi, indipendentemente dalla stagione (altro
fattore climatico da tener sempre presente), mi reco sulla sponda esatta dove il vento
si infrange, perché questo fa convogliare in quel punto gli insetti, i lombrichi, i
detriti e tutto quello che cade accidentalmente in acqua. Indipendentemente
dalla profondità dellacqua sotto sponda, quello sarà sempre un posto dove
cè pesce, perché con il minimo sforzo, si vedrà arrivare sempre cibo in
abbondanza. Pensate
che di solito è la sponda più trascurata dai pescatori !!! Il
vento in faccia da fastidio (soprattutto quando è freddo), fa eseguire brutti lanci,
rischiando di attorcigliare le montature e le lenze
il neofita ed i pescatori
mediocri, si affrettano, dopo pochi lanci, ad abbandonare la zona, preferendo sponde molto
più riparate e confortevoli. Queste
ultime zone, visto che parliamo di senso dellacqua sono valide
solamente dinverno, quando il freddo è davvero intenso e lacqua
sottostante è profonda. Servono
da zone di ammasso per il semiletargo di centinaia di esemplari, incollati gli
uni e gli altri fra loro, perché cercano riparo dalla rigidità del clima. Laltro
requisito che devono possedere, per essere adibito a letto invernale, è quello di
ricevere il più possibile i raggi solari. State
però certi, che anche in pieno inverno, nelle giornate più miti, andranno a visitare le
rive ventose di cui sopra, perché questo vi avrà depositato tutta una serie di sostanze
commestibili, che con la rigidità delle temperature, si saranno conservate perfettamente
integre (una sorta di frigorifero naturale da cui attingere cibarie). La
riva più trascurata dai pescatori, è poi giocoforza anche la più tranquilla,
quella cioè dove il pesce ha subito il minor numero di esperienze negative. Sommando
ricchezza e continuità di cibo alla relativa tranquillità della zona, vi sarà più
facile credere a quanto sto dicendo. Gran
parte delle mie migliori catture le ho fatte quando lo specchio dacqua era
sconquassato da onde simili ad una piccola mareggiata. Il
perché è presto detto, le particelle di limo generalmente ferme sul fondo, si sollevano,
creando una nuvola in cui i predatori possono meglio mimetizzarsi agli occhi delle prede. I
pesciolini foraggio, sono presi dalla ricerca frenetica di particelle commestibili e meno
attenti ai pericoli
e quindi più vulnerabili. Il
pescatore infine è avvantaggiato dallangolo di rifrazione dei raggi solari, che
permette una visione molto limitata e disassata, rispetto allangolo solito ad acqua
immobile. In
sostanza, nascondendo il pescatore sulla riva agli occhi del predatore,
anchegli concentrato di più verso il basso, perché verso lalto non vede
praticamente nulla o comunque in modo molto confuso rispetto al solito. Se
ci pensate bene,anche queste condizioni climatiche, di solito fanno fuggire a gambe levate
i pescatori dalle rive
a tutto vantaggio dei veri pescatori di predatori, che
operano sottosponda. Qui
un minnow lanciato a mezzo metro da sponda, magari con un vicino lancio sottomano, fa
davvero la differenza e permette catture a ripetizione, a volte anche di esemplari da
record
imprendibili in altri momenti. E
se il vento non sta tirando in nessuna direzione ? Anche
in questo caso niente paura, aprite gli occhi e cominciate a girare lungo le
sponde. Vi
accorgerete ad un certo punto che alcuni trattidi sponda, presentano un elevato numero di
detriti, magari anche in sospensione (tipo fanghiglia, lana dei pioppi
), che
imbrattano i sassi o il canneto, sono stati portati in quel luogo
proprio dal vento,
che evidentemente lambisce spesso quel tratto di riva. State
certi che quelle sono i luoghi migliori per tentare con successo qualche lancio. Anche
se il vento in quel momento non sta portando nulla, non è difficile pensare che i piccoli
pesci foraggio, non nuotino molto distanti comunque e che, fra gli ostacoli del fondo, nel
fitto degli erbai o del canneto, qualche grosso predatore, proprio in quella sponda, abbia
eletto la propria stanziale residenza. Come
pescare in presenza di vento : Abbiamo
già detto della difficoltà di lanciare controvento, ma questo non preoccupa certo il
lanciatore esperto. Sapete
perché ?
ma perché il predatore si trova in agguato proprio sotto ai nostri piedi,
a due dita da sponda, al riparo di ostacoli anche minimi
pronto a scattare contro
allincauto pesciolino, insetto o lombrico che invada il suo territorio di caccia. I
lanci non occorrerà mai che superino i cinque metri da sponda, vi basterà lanciare
sottomano ed iniziare il recupero. Il vento vi farà perdonare anche grossolani errori nella posa, ed anche lentrata in acqua più fragorosa dellartificiale si attenuerà naturalmente, infrangendosi nellonda. In
queste situazioni, nella bella stagione, io metto in atto un recupero allegro e veloce,
mirando a far abboccare il predatore di riflesso. Non
è una situazione da lenti e lunghi inseguimenti, di solito lattacco, impiegando il
minnow, si avverte entro il primo metro di recupero. Diversa è la situazione quando il vento freddo si manifesta in primavera o in autunno. Il
predatore si trova allora generalmente incollato sul fondo, poco propenso ad inseguimenti
ed a sprecare energie. In
quei frangenti io trovo davvero imbattibili le tecniche di non recupero
dellartificiale, come ad esempio il Wacky rigging, impiegando i worm a forma
di sigaro, tipo i senko (chi non la conoscesse è pregato di leggersi lapposito
articolo sul sito). Sempre
lanciando sottosponda, vi basterà far cullare verso il fondo il vostro artificiale dal
vento
ci penserà il nostro amico predatore a fare il resto, ve lo garantisco. Se
non si avvertono attacchi, basta spostarsi di qualche metro e tornare a compiere lo stesso
lancio, finchè non si intercetta il predatore in caccia. Conclusioni
: Come
già sopra ho detto, infinite sono le sfumature che compongono il senso
dellacqua. Ho
voluto con questo mio modesto contributo, porre le basi per iniziare a riflettere
sullimportanza dellaffinamento di questo sesto senso, che a mio avviso,
il pescatore dovrebbe avere. Quando
il senso dellacqua è davvero radicato in un pescatore, spesso si accorgere di
compiere scelte vincenti, in modo automatico, di riflesso. Esattamente
come quando eravamo a scuola guida e stavamo attenti ai piedi ed alle mani, nel guidare
lautomobile, e poi con la pratica e luso, tutti questi movimenti sono
diventati automatici ed immediati. Il
nostro cervello li ha talmente memorizzati che li applica in modo autonomo, quasi
inconsapevole
così sarà per il senso dellacqua, quando ci si troverà di
fronte a situazioni analoghe in pesca. Possiamo
anche non considerarlo importante, diventeremo comunque dei bravi pescatori, ma sarà come
quei musicisti che suonano ad orecchio, senza conoscere le note; non potranno mai
diventare dei compositori, non conoscendo il pentagramma ! Provate
partendo dalla prossima uscita, a considerare in modo diverso, linfluenza del
vento nei posti che pescate abitualmente e sappiatemi dire
se condividete con me
alcuni aspetti o ne sono emersi dei nuovi. Se
anche voi comincerete a ritenerlo un parametro indispensabile di valutazione, fatemelo
sapere
e tornerò presto ad affrontare largomento Senso dellAcqua,
sotto altre angolazioni. Ciao
a tutti e buona p... permanenza sul ns. sito ! Loris
Ferrari e-mail : lorisfer@libero.it
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