I
Nodi
Foto ed articolo
di Gianni Burani - Pubblicato 11-01-2000 - ultimo aggiornamento 20-12-2006
Premessa
C'e' chi sostiene che chi non sa' fare i nodi non puo'
essere definito un bravo pescatore. Sono daccordo! Annodare nel modo
corretto un amo, un artificiale, un terminale una girella , un
moschettone è fondamentale e un pescatore che non conosce i fondamentali della
pesca non può definirsi un bravo pescatore.
Un pescatore deve sapere fare a regola d'arte, velocemente e senza tentennamenti quei pochi ma
indispensabili nodi che gli consentono di risolvere tutte le necessità che si
presentano di volta in volta.
Il nodo deve essere
fatto a regola d'arte. Si perchè perdere una preda, magari importante, a causa
di un nodo mal fatto, è un evento possibile, ma anche una sventura dalla
quale, con pochi e semplici accorgimenti, possiamo e dobbiamo tenerci alla
larga.
Nella tabella
sottostante , in maniera piuttosto generica, ho elencato alcuni dei motivi principali di
cedimento precoce dei nodi ed i semplici rimedi adottabili, per evitare questo accadimento. Eventuali eccezioni o precisazioni sono
riportate tra parentesi.
situazione |
motivo del cedimento |
causa |
rimedio |
Annodatura
della lenza su un occhiello generico . |
Abrasione e snervamento del
filo (monofili )
|
Eccessivo attrito delle
spire in serraggio. Serraggio eseguito troppo in anticipo |
Inumidire le spire prima del serraggio.
Stringere a ridosso dell'occhiello e non troppo in
anticipo |
Incisioni sul filo generate
dalle spire (monofili) |
Nodo realizzato in maniera
disordinata e/o con spire sovrapposte |
Formare le spire
in maniera ordinata |
Eccessivo schiacciamento del
filo (l'effetto di un
eccessivo schiacciamento ha effetti limitati sulla treccia, è sopportato
dal naylon, ma solo entro certi limiti, mentre porta certamente a rottura su un monofilo in
fluorocarbonio). |
Poche spire o eccessiva forza
applicata al serraggio |
Realizzare un numero maggiore
di spire o chiudere con minore forza |
Sfilamento del nodo |
Nodo stretto in maniera
insufficiente o presenza di spire sovrapposte.
Eccesso sfilacciato (solo
la treccia)
|
Stringere maggiormente il nodo
. Eseguire il nodo in maniera ordinata.
Solo per la treccia:evitare gli
sfilacci dell'eccesso tagliando con un
tagliaunghie o forbicine molto affilate, consolidare con colla.
|
Strappo / sfaldamento di
alcune fibre in serraggio ( trecciati) |
Eccessivo attrito sulle spire in
serraggio. Serraggio eseguito troppo in anticipo. |
Serrare a ridosso dell'occhiello e non troppo in
anticipo.Eseguire il nodo in maniera ordinata. |
Annodatura di un terminale in
monofilo su una lenza in trecciato con nodo fisherman's bend o Uni-Knot |
Taglio del monofilo |
Nodo realizzato in maniera
disordinata. Poche spire della treccia. |
Formare le spire
in maniera ordinata. Aumentare il numero di spire dal lato della treccia. |
Importante
quindi è la realizzazione di un nodo
perfetto e realizzato su un tratto di monofilo o treccia senza difetti pre-esistenti.
Una buona regola poi
è quella di controllare spesso il nostro nodo ed il tratto di
lenza prossimo ad esso e di rifarlo se è necessario.
I nodi che dobbiamo
conoscere nella pesca con esche artificiali in acque interne
sono essenzialmente 3. Il primo e piu' importante è un nodo stretto. Con questo nodo leghiamo gli ami con occhiello, molti
artificiali, girelle e moschettoni. Il secondo un nodo largo con occhiello o
asola e serve per fissare quegli artificiali che necessitano di una certa
libertà di movimento anche sul nodo. In alternativa a questo nodo è possibile
utilizzare un comodo moschettone o uno split ring (alcuni artificiali sono già
forniti sull'occhiello di testa di uno di questi due accessori), fissato a sua
volta con un nodo stretto. Il terzo nodo è un nodo che ci consente di unire
due capi di filo. Viene utilizzato per realizzare i così detti terminali.
Nella tabella
seguente ho indicato alcuni tra i nodi piu' conosciuti ed utilizzati. Le spiegazioni per come realizzarli
sono raggiungibili da
questa tabella cliccando sul nome del nodo. Alcuni dei nodi
riportati sono conosciuti anche con altri nomi. Come vedrete ho anche
incluso la realizzazione dei nodi sugli ami a paletta. Sono ami poco utilizzati
pescando con esche artificiali, ma conoscere il nodo per questi ami potrebbe in
ogni caso essere utile.
Nodi stretti
Con il nodo
stretto abbiamo un controllo "diretto" sull'artificiale.
E'
indicato per legare gli ami per le esche
siliconiche ed i jigs, per legare girelle e moschettoni ed anche per legare popper ,
spinnerbait, buzzbait, stick-bait,alcuni
jerk-bait ecc. ,
-
Nodo trileno
-
Nodo palomar
-
nodo jam
-
Nodo uni-knot
|
Nodi
larghi o con occhiello
Con il nodo
largo lasciamo una maggiore liberta' nel movimento naturale
dell'artificiale, privilegiando quelle che sono le sue caratteristiche
di movimento. E' particolarmente indicato, per i minnow e snodati ed in generale per tutta
la schiera di esche che imitano un pesciolino, da recuperare con una certa
regolarità e dotate di un proprio e caratteristico movimento.
Come già detto è un nodo alternativo all'uso di split ring o
moschettone.
-
Uni-knot
-
Occhiello semplice
-
Occhiello lungo |
Leghiamo
due capi di filo
Nodi utilizzati
per unire un terminale alla lenza madre.
-
Nodo simple blood
-
Fisherman's bend (uni knot) |
-
Nodo
per ami a paletta
|
Resistenza dei nodi stretti
per ami con occhiello o per artificiali
Come detto questo tipo di nodo è
probabilmente il piu' importante per il pescatore con esche artificiali. Ho
quindi voluto approfondire direttamente , con una serie di prove pratiche, la effettiva
resistenza delle varie tipologie di nodo. Ho utilizzato 3 tipi di filo: trecciato,
naylon e fluorocarbon. Le prove che ho eseguito sono piuttosto empiriche :
ho usato una procedura personale e non ho usato strumenti calibrati.
Tuttavia ho applicato un
certo rigore esecutivo ed ho garantito la uniformità di condizioni per tutti i
test. Credo che alla fine il risultato ottenuto sia sufficientemente attendibile.
Descrizione della procedura di
prova
Ho testato i nodi Palomar, Trileno,
Jam, Uni Knot utilizzando i seguenti fili
- trecciato SPIDERWIRE 0,17mm (carico nominale 16,5 Kg)
- naylon BERKLEY TRILENE O,35MM (carico nominale 10,4 Kg)
- fluorocarbon VEXTER 0,26mm (carico nominale 11,4lbs - 5,2 Kg)
Ho
legato ciascun filo usando i 4 nodi citati ad un amo off-set della misura
1/0, avente un diametro dello stelo di 1mm. Questo amo è piuttosto debole e
deformabile. L'amo è poi stato agganciato ad un robusto occhiello in acciaio del diametro di 5mm. Dal lato
opposto , ad una distanza di circa 60 cm, ho fissato il dinamometro ed ho teso gradualmente la lenza fino al collasso. In totale ho eseguito 12
prove. Ho quindi registrato il punto ed il tipo di cedimento della mini
lenza e l'eventuale deformazione dell'amo. Non ho riportato il carico di
rottura in quanto il dinamometro in mio possesso non è tarato. Inoltre non mi interessava il valore assoluto di cedimento, quanto una valutazione
comparativa tra i vari nodi. Per questo motivo ho indicato un
valore in percentuale di resistenza : 100% è assegnato al nodo più
resistente per ciascuna tipologia di filo, indipendentemente dal rapporto tra il
valore di cedimento e quello di resistenza del filo utilizzato.
Le condizioni ambientali presenti
durante la prova erano le seguenti: temperatura 20,2 °C - 20, 5 °C ,
umidità relativa pari a 48%.
Risultati delle prove
Trecciaio
16,5 Kg |
Nodo |
Cedimento |
Palomar |
|
90% |
Cedimento a
ridosso del nodo. L'amo risulta fortemente snervato. |
Trileno |
|
100% |
Non c'e' stato
cedimento.. L'amo si è aperto
completamente sfilandosi dall'occhiello di acciaio. E' risultato il piu'
resistente. |
Jam semplice |
|
40% |
Il nodo si è
sfilato. L'amo si è deformato solo elasticamente sotto carico. E'
risultato il meno resistente. |
Uni knot |
|
80% |
Cedimento a
ridosso del nodo. L'amo risulta snervato. |
Nailon
10,4 Kg |
Nodo |
Cedimento |
Palomar |
|
95% |
Cedimento a
ridosso del nodo. L'amo risulta snervato |
Trileno |
|
100% |
Cedimento a
ridosso del nodo. L'amo risulta snervato. E' risultato il piu'
resistente. |
Jam semplice |
|
60% |
Il nodo si è
sfilato.E' risultato il meno resistente. |
Uni knot |
|
70% |
Cedimento del
nodo. L'amo risulta leggermente snervato. |
Fluorocarbon
5,2Kg |
Nodo |
Cedimento |
Palomar |
|
100% |
Cedimento a
ridosso del nodo. E' risultato il piu' resistente. |
Trileno |
|
70% |
Cedimento del
nodo. |
Jam semplice |
|
60% |
Cedimento del
nodo.E' risultato il meno resistente. |
Uni knot |
|
70% |
Cedimento del
nodo. |
Avendo utilizzato tipologie
di filo con carico diverso, le singole tabelle
debbono essere valutate separatamente e non nel loro insieme.
Conclusioni
Il nodo Palomar si è
comportato ottimamente con tutti e 3 i tipi di filo. Molto bene
anche il Trileno in particolare si è dimostrato eccellente con la treccia mentre per il
fluorocarbon direi di preferirgli il nodo Palomar. Il nodo Jam semplice
si è
dimostrato insufficiente in tutte le situazioni, pertanto, direi di
relegarlo unicamente alla legatura di piccole esche o prede non impegnative. L'uni
knot si è dimostrato discreto ma inferiore rispetto al trileno
o al palomar. Va detto
tuttavia che esiste una nota variante dell'uni Knot piu' resistente e
nota come doppio Uni Knot. A voi la scelta.
Procedure di esecuzione dei
nodi
In tutte le immagini ho utilizzato
un filo sovradimensionato allo scopo di rendere piu' comprensibili i
passaggi
Nodo trileno
Eccellente, sicuro, facile da
realizzare.
Nodo palomar
E' uno dei nodi piu' utilizzati per fissare gli
ami nella pesca del black bass sia per la semplicità e velocità esecutiva che
per l'ottima tenuta anche utilizzando un monofilo in fluorocarbonio. . Ottimo
anche per fissare un amo ad una certa altezza sulla lenza per la montatura
drop shot o down shot.
Nodo Jam
Questo nodo ha il suo punto forte nel fatto
che è
di facilissima realizzazione. Purtroppo ha l'inconveniente di essere soggetto allo
sfilamento in particolare se non si doppia la lenza o non si effettua un
rientro nell'asola prima della chiusura. Si puo' anche
realizzare ad una certa altezza sulla lenza doppiando il filo per creare una
montatura drop shot.
Si fa' passare il terminale attraverso
l'occhiello dell'artificiale.
Si fanno fare
5-7 giri del capo attorno alla
madre lenza. Con lenze sottili questa operazione di solito si fa'
con due dita esercitando una sorta di torsione dei due capi del filo con indice e pollice. |
|
Il capo si fa' entrare nell'anello formato
dalla lenza prossimo all'artificiale |
|
Se si mette
tutto in tensione Il nodo Jam sarebbe
finito qui, tuttavia per migliorare il difetto
allo sfilamento di questo nodo, è possibile, fare rientrare il capo
nell'asola che a sua volta si e' formata per la precedente operazione. |
|
Si tende
infine la lenza fino a quando il nodo non
lambisce l'occhiello dell'artificiale, si taglia il capo in eccesso lasciandone uno
spezzone di almeno 3 o 4 millimetri. |
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Nodo
uni-knot
Questo e' un sistema che prevede un unico nodo base per
diverse applicazioni. E' stato ideato da Vic Dunaway. L'Uni-Knot puo' essere
modificato di volta in volta per risolvere praticamente tutte le
necessita' di pesca.
Fare scorrere il filo nell'occhiello per circa
170 mm e ripiegarlo all'indietro per ottenere due fili paralleli. Portare l'estremita'
libera verso l'occhiello creando un anello. |
|
Avvolgere per
6-7 volte
l'estremita' sul filo
raddoppiato, facendolo passare dentro l'anello. Afferrare il doppio filo dove si
inserisce nell'occhiello e tirare l'estremita' libera per fermare gli avvolgimenti. |
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Tirare il filo madre per fare scivolare il nodo
contro l'occhiello. |
|
Continuare a tirare fino a quando il nodo non
risulta ben fissato. Tagliare il filo in eccesso. |
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Un esempio di flessibilita' del Uni-Knot - a
cappio o libero o largo
Si tratta dello stesso identico nodo ma in
pratica nel momento in cui le spire vengono avvolte sulla lenza madre, fare
scivolare il nodo verso l'occhiello fino ad ottenere un cappio (anello) della misura
desiderata. A questo punto si tratta di tirare con forza (con delle pinze) in modo da
bloccare il nodo in quella posizione. |
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Doppio uniKnot
Identico al nodo
uni Knot ma con con un doppio passaggio del filo nell'occhiello dell'amo o
dell'esca. Rispetto al nodo uni Knot ha una resistenza superiore.
Occhiello semplice
Si forma un anello con il terminale della lenza
all'interno del quale si inserira' il ns. artificiale. Si esegue un nodo semplice a
formare un occhiello e quindi l'anello terminale che contiene l'artificiale si fa'
rientrare nell'occhiello. Si tira il tutto e si taglia il capo terminale in eccesso.
Occhiello lungo
Si fa' passare una abbondante porzione di
terminale nell'occhiello dell'artificiale. Si crea un anello sufficientemente grande
facendo ruotare 5-6 volte madrelenza e capo terminale in
prossimita' dell'artificiale.Si fa' entrare l'artificiale nell'anello. Si tende con forza
il filo e si recide il capo del terminale in eccesso.
Nodo simple blood (nodo
di sangue semplice)
Si avvolgono per 6-7 volte gli estremi dei fili uno intorno all'altro, cercando di conservare 100-150
mm di estremità per parte. Si ruotano le estremità di 180° e si ripete
l'operazione di avvolgimento sempre 6-7 volte (è importante realizzare lo
stesso numero di avvolgimenti realizzati prima). Inumidire leggermente per
evitare lacerazioni e tirare contemporaneamente le 4
estremità della lenza fino a serrare fortemente il nodo facendo
attenzione che le spire non si accavallino. Tagliare gli spezzoni in
eccesso. Per riuscire a realizzare un nodo simple blood perfetto, la
differenza di diametro tra le due lenze non deve essere eccessiva.
Fisherman's
bend
Un altro sistema
per realizzare terminali ma di piu' facile realizzazione è il fisherman's bend. Il punto forte di questo
nodo è che si adatta bene anche dovendo unire
due lenze di diametro differente. Per contro è un nodo mediamente meno resistente
rispetto al nodo di sangue semplice. Questo nodo è anche conosciuto come uni knot ossia come una variante dell' Uni
Knot.
Nodi
per ami a paletta
Nella pesca a spinning si utilizzano
raramente ami a paletta. Tuttavia, mi sono concesso due righe anche per questo
tipo di legatura , non fosse altro per il piacere di conoscere metodi e sistemi
di preparazione della lenza non specifici per la nostra pesca, ma che possono
tuttavia diventare utili.
Ripiegare ad anello la
estremità della lenza
mantenendo 10 cm circa di lenza libera, quindi posare l'anello sul gambo dell'amo
e in prossimità della paletta dell'amo fare un
giro di 360° con la lenza sul gambo dell'amo |
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Ruotare la lenza
intorno al gambo dell'amo per 5-6 volte |
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Passare
l'estremità della lenza all'interno
dell'anello |
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Tirare
contemporaneamente le due estremità
della lenza fino quando l'anello non e' ben serrato verificando che le spire
della legatura non siano accavallate quindi tagliare il filo in eccesso. |
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Questo è quanto, se ci
sono richieste di chiarimenti o commenti vi invito senza esitazioni
a scrivermi all'indirizzo che trovate in home page.
Buona
giornata e buona p...ermanenza sul nostro sito...
Gianni Burani
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