TECNICA

 

 

 


A pesca con gli ittiologi
Agoni nei laghi di Como e Garda

Testo e foto di Sergio Filippetto (Kabeda sul forum) - Dicembre 2010

Voglio raccontarvi una pescata sul lago di Como fatta in data 5 luglio 2010 dove ho contribuito ad alcuni dei vari aspetti che comportano lo studio su specie diverse di pesci.

Nello specifico, in collaborazione con il Dr. Armando Piccinini, ittiologo, e’ stata svolta recentemente una ricerca finalizzata alla raccolta di campioni inerente la genetica della specie Alosa fallax lacustris, il famoso Agone, che vive nelle acque dei grandi laghi del nord Italia.

Una breve parentesi:

In tanti immagino sappiano cos'é l’agone, ma altrettanti forse no; perciò permettetemi una breve descrizione di questa particolare specie.

Si tratta del fratello minore della cheppia (Alosa fallax) che ha imparato a svolgere il suo intero ciclo biologico nelle acque dolci senza la necessità di ritornare in mare per accrescersi. E’ una specie gregaria, simile ad una grossa aringa, che vive nella zona pelagica, anche a notevole profondità. Si nutre di plancton ed ha sviluppato delle branchiospine molto lunghe e numerose che utilizza come filtro per la cattura del cibo. 

L’agone si avvicina a riva solo durante il periodo della riproduzione generalmente nel mese di giugno, specialmente nelle ore notturne, per deporre le uova su substrati di ghiaia. Le uova sono lasciate cader sul fondo dove schiudono in pochi giorni e le larve, dopo la schiusa, iniziano subito la loro vita pelagica e gregaria.

L’agone è presente nei laghi di Garda, Iseo, Maggiore, Como e Lugano.

Lo scopo della ricerca è stato quello di raccogliere piccoli campioni biologici da sottoporre alle analisi genetiche per lo studio della specie Alosa sp. Sono, infatti, stati raccolti campioni dal Mar Nero fino alla Irlanda, compreso il Danubio e la Grecia e serviranno per raccogliere importanti informazioni sulla fauna ittica e sulla sua evoluzione, attraverso le diverse ere glaciali.

I campioni raccolti in Italia sono particolarmente interessanti perché si tratta di popolazioni che hanno colonizzato i laghi nel periodo post-glaciale e quindi 20.000/30.000 anni fa; si tratta quindi di popolazioni - sotto-specie - uniche per la loro origine e che devono essere opportunamente tutelate.

I campioni raccolti saranno inoltre impiegati per verificare se esistono differenze tra gli agoni presenti nei diversi laghi.

Lo studio è condotto da Stephen Sabatino (Università di New York) in collaborazione con Peter Becket (Università di Colonia), che segue un progetto di tutela della cheppia nel fiume Reno e dal prof Francesco Nonnis Marzano dell’Università di Parma per quanto riguarda le acque italiane.

I giorni 5 e 6 Luglio hanno visto protagonisti di questa ricerca, gli agoni dei laghi di Como e quelli del lago di Garda, coadiuvata dal sottoscritto nel primo e Claudio Gaspari (Cobra sul forum), Loris Ferrari e Giorgio Bianchi per il secondo.

Tutto é partito dalla richiesta di Armando Piccinini a Loris Ferrari, se fosse stato possibile contattare pescatori in loco che dessero una mano agli ittiologi per catturare alcuni esemplari di questi clupeidi al fine di studiare le differenze nelle due località lacustri.

Alcune telefonate mirate ai soci del Club Black Bass & Co. e sia io che Claudio non abbiamo esitato a  metterci a disposizione, essendo conoscitori degli orari ottimali (generalmente le ore dal tramonto alla notte) e i luoghi costieri più proficui per la cattura di questo splendido pesce.

Spedizione al LAGO DI COMO, lunedì 5 luglio:

Questa avventura sembra non iniziare molto bene: Armando e gli altri, mentre percorrono gli ultimi chilometri che li separano alla meta designata sul lago, incappano in un violento temporale che rischia seriamente di compromettere la serata.

Ma fortunatamente la zona dove li stavo aspettando, e’ stata interessata solo da raffiche di vento molto forti e nulla di più serio.

Pian piano anche il vento si placa e si può pensare finalmente a pescare. La pesca a questo pesce viene generalmente effettuata con canne particolarmente lunghe; ciò permette di sondare buona parte dei livelli  nel sottoriva sollevando la lenza, munita di un piombo da “20/30 grammi sulla parte terminale, e farla ridiscendere liberamente.

Nonostante l’impegno e la concentrazione messi per l'occasione, i pochi agoni che sono interessati alla mia lenza, purtroppo per noi si slamano durante il combattimento. Evidentemente la perturbazione sul lago ha tenuto i banchi di pesce lontani dalla riva e perciò non alla portata delle nostre esche.

Anche Armando (qui sotto in azione ) tenta la cattura di qualche esemplare, ma senza esito.

La serata sembra compromessa fino a quando, fortunatamente, alcuni pescatori locali capito il fine nobile dello studio, fanno dono di alcune loro catture permettendo ad Armando e agli altri di non avere fatto tutti quei chilometri per nulla.

E’ doveroso fare una precisazione: l’agone, proprio per le sue caratteristiche particolari, dopo una  lunga e particolare lavorazione (essiccamento all’aria,  salatura, percolazione  e successiva chiusura in contenitori per una conservazione a lungo termine)  è stato ed è tuttora un bene prezioso, sia alimentare che economico, per gli abitanti del lago di Como.

Quindi, un ringraziamento di cuore va a tutti  quei pescatori che hanno contribuito alla buona riuscita della spedizione, donando alcuni dei loro pesci catturati.

Nonostante il tempo non ci abbia davvero aiutati, le catture donate sono state sufficienti per effettuare i prelievi e le necessarie campionature. Oramai a notte inoltrata, l’avventura finisce intorno nel migliore dei modi, ovvero attorno ad una tavola imbandita di un ristorante locale e naturalmente non e’ potuto mancare il piatto forte della serata: “missoltini” e rucola (ovvero gli agoni conservati come spiegato in precedenza, il piatto tipico delle nostre zone) che è stato apprezzato anche dai nostri amici.

 

Spedizione al LAGO DI GARDA, martedì 6 luglio:
di Loris Ferrari (foto di Dr. Armando Piccinini)

Il giorno successivo, il pomeriggio del 22 giugno, io, Giorgio e Armando insieme al gruppo degli ittiologi, prima di andare sul lago di Garda in località Toscolano Maderno, ci fermiamo per una breve visita a casa di quella che sarà la nostra guida, ovvero Claudio Gaspari (Cobra sul forum).

Iniziamo doverosamente da qui per ammirare dal vivo l'ormai famoso laboratorio di Claudio, pieno di macchine ed attrezzature quasi tutte ideate da lui, molto noto nel mondo della pesca sportiva a lancio per le sue autocostruzioni di minnows di ogni dimensione e peso.

Abbiamo con noi anche Stephen Sabatino (dell'università di New Jork), che già avevo conosciuto sul Taro a cheppie ed una ittiologa spagnola ed anche a loro capisco che fa piacere trovarsi di fronte ad un "artigiano" con tali doti di manualità e di capacità costruttive, in grado come pochi di sfornare esche a ripetizione dal nuoto davvero superlativo e catturante.

Andiamo ovviamente poi al lago accompagnati da Claudio, con un attrezzatura diversa da quella impiegata dagli amici del lago di Como; la nostra consiste in canne bolognesi attorno ai 4,5 metri armate con una fila di 5 o 6 "moschette" giapponesi in materiali sintetici riflettenti e colorati ed alla fine un semplice piombo a pera con girella da 30 grammi che serve per mandare verso il fondo la lenza tenendo la fila delle piccole mosche in tensione.

La pesca è in apparenza semplice, si lancia al largo il più possibile, si lascia scendere e poi si effettua il recupero con ampi strattoni verso l'alto che servono a stimolare l'agone all'attacco delle nostre esche.

Purtroppo però l'esito della battuta è fortemente determinato dalla presenza più o meno nutrita dei banchi di agoni vicini alla sponda, ci sono serate a cui si assiste a vere e proprie mattanze con secchi di pesce riempiti in poche ore ed altre dove le catture sono davvero sporadiche.

Quando questi banchi formati anche da centinaia se non migliaia di esemplari sono vicini alla sponda le catture si susseguono numerose a partire dal tardo pomeriggio per proseguire fino a sera inoltrata, consentendo ai numerosi appassionati provenienti anche dalle province vicine di riempire interi secchi di prede, che diventeranno preziose scorte alimentari, non solamente nell'immediato ma per tutto il periodo invernale.

Ho parlato di secchi perché i locali che si accalcano sulle sponde del lago, adottano come contenitori per le prede i secchi di plastica delle tempere, proprio quelli da 10/15 kg. che contengono le pitture murali utilizzate comunemente dagli imbianchini.

Purtroppo la perturbazione della sera precedente e quella che si intuisce in lontananza in arrivo, anche questa sera mantiene i banchi lontano dalla portata delle nostre lenze e le catture si fanno davvero desiderare. Anche i locali già da ore nelle postazioni più redditizie hanno in carniere solamente pochissimi esemplari. Gli improvvisati pescatori di supporto agli ittiologi sono oltre al sottoscritto, l'amico Giorgio Bianchi ed ovviamente Claudio che ha fornito le lenze, il suo sapere, oltre all'appoggio e tutto il supporto possibile.

Non siamo fortunati, Giorgio ha sentito solamente due attacchi, ma perde entrambi i pesci durante il recupero, io sento solamente una mangiata, ma non faccio in tempo ad apprezzare le discrete doti di combattività rispetto alla minuta  taglia del pesce che lo perdo anch'io durante il recupero e per fortuna finalmente Claudio ne prende e ne salpa una, salvando il buon nome del club!

Fortunatamente anche qui i numerosi pescatori presenti, capito il fine nobile della nostra spedizione, fanno dono di alcune delle loro scarse catture agli ittiologi e fortunatamente il buon esito della spedizione anche sul lago di Garda è salvo.

Dopo alcune ore iniziano a comparire dei nuvoloni scurissimi e poco rassicuranti che si trasformano in pochi minuti in un acquazzone quasi "subtropicale" di una violenza incredibile che costringe tutti ad abbandonare il lungolago in fretta e furia ed a ripiegare anticipatamente a cena.

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Progetto agoni: uno speciale ringraziamento a Loris, Giorgio ed in particolare a Sergio e Claudio per la collaborazione nella cattura degli agoni del lago di Como e di Garda. Queste collaborazioni tra pescatori ed ittiologi per lo studio e la tutela della fauna ittica sono preziose e fondamentali. I campioni raccolti cercheranno di far luce sulla genetica di questa specie, sul loro adattamento alla vita nelle acque dei grandi laghi pre-alpini, e sulla loro origine. Le analisi sono ancora in via di svolgimento ma sembra che vi siano significative differenze tra gli agoni del Lago di Como e quello di Garda. Un motivo in più per sottolineare l’importanza della loro tutela, come di tutta la fauna ittica autoctona italiana.

Dr. Armando Piccinini
Spin Off Accademico Gen Tech
Università di Parma

 

Ringraziamenti:

Il prossimo anno ripeteremo senz'altro le spedizioni nei due bacini lacuali, anticipando però il periodo della ricerca alla fine maggio o metà giugno, in modo da avere più possibilità di catture.

Intanto in ogni caso vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita delle ricerche su questi meravigliosi clupeidi, iniziate con le Cheppie del Taro e proseguite con le differenti specie di agoni presenti nei laghi di Como e Garda.

Ringraziamo in particolare l'ittiologo Dr. Armando Piccinini per la collaborazione e la stesura di questo articolo.

Loris Ferrari

 

 

 

 

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