ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

 

SPINNER BAIT a modo mio

Testo e foto di Filippo Fuligni (lippus) - Nov. 2012

 

In una recente discussione sul forum di autocostruzione si è parlato di lucci e di spinnerbait, sinceramente è da anni che sto pescando quasi esclusivamente con spinnerbait autostruiti, in tutto od in parte, però non ho mai spiegato come li costruisco, anche perchè credevo che fosse abbastanza chiaro a tutti come fare, ma forse non è proprio così, quindi eccomi qua con un piccolo tutorial, dove mi concentrerò sulla produzione della testina, perchè la parte relativa al montaggio delle palette penso non necessiti di alcuna spiegazione.

Negli ultimi anni gli spinnerbait sono diventati una delle mie esche preferite, sia per quanto riguarda i bass sia per quanto riguarda i lucci, soprattutto per il fatto che si prestano a pescare nello sporco e nelle strutture, che sono la mia tipologia di spot preferita. Mi sono presto accorto che a livello commerciale c'erano pochi modelli che mi soddisfacevano, soprattutto per quanto riguardava i lucci. Per me uno spinnerbait deve avere le seguenti caratteristiche: 1) amo di notevole robustezza, ma al tempo stesso dalla capacità penetrativa notevole (o trovavo esche con ami affilatissimi ma deboli o con ami robusti ma sembravano ganci da macellaio), 2) filo di acciaio di costruzione molto robusto che non si pieghi troppo facilmente con le grosse prede e che soprattutto non si spezzi.

Chi mi conosce, sa già che il procedimento che mostrerò punterà molto sulla "sostanza" e poco "sull'estetica", anche se devo dire che il risultato non è proprio da buttare :-) .

Secondo me la cosa più importante è la scelta dei materiali, perchè come vedremo il procedimento costruttivo è quasi banale, quindi cominciamo:

Componenti:

Amo:
Questa è la componente più importante perchè è quella che deve garantire la ferrata, impedire le slamature, e reggere durante il combattimento con le grosse prede siano essi big bass, o big pike, deve avere quindi una punta e un filo altamente penetrante, ma nello stesso tempo robusto. Alla fine, per i lucci, ne uso di 2 tipi: uno creato per la pesca al siluro ad alto contenuto di carbonio, molto leggero, ma dalla robustezza infinita, con una punta rientrante affilatissima, mentre l'altro è un mustad a gambo lungo. Per entrambi utilizzo misure dal 5/0 al 8/0, in ogni caso il mio preferito è il primo, proprio per il potere penetrante maggiore.

Ami per lucci:

Ami per bass:

Corpo della testina:
Per questo ho utilizzato la cosa più semplice e nello stesso tempo più funzionale per il nostro scopo, cioè i piombi a proiettile per l'innesco texas rig. Sono ottimi perchè hanno già la forma giusta, ed hanno una concavità sulla parte posteriore che è fondamentale, il perchè lo spiegherò dopo.

Vanno bene anche alcuni piombi usati per la pesca a fondo, diciamo fino a 30gr, soprattutto quelli ad oliva, ma prima di montarli dobbiamo crearci, con il trapano, una concavità dalla parte che andrà a poggiare sull'occhiello dell'amo.

 

Filo di acciaio di montaggio:
Anche questa è una componente basilare, e non va scelta a caso. Occorre usare fili di acciaio inox aisi 304 o fili di acciaio inox per la saldatura a tig, perchè possiedono le necessarie caratteristiche di elasticità e robustezza. Per gli spinnerbait da bass fino a 1/4oz uso del filo da 0.8mm, in quelli fino a 1/2oz filo da 1mm, oltre uso filo da 1,2mm. Non ho mai avuto la necessità di salire oltre tale diametro perchè è decisamente molto robusto, e poi perchè difficilmente costruisco qualcosa di oltre 1,5oz, in quanto, secondo me, negli spot dove abitualmente pesco andare oltre è assolutamente inutile e spesso controproducente, l'importante è costruire artificiali che anche se di 1/2oz riescono a non avere nessun problema anche con pesci da 10 e oltre kg.

Costruzione:

Per prima cosa occorre fissare l'amo al filo di acciaio di montatura, per fare questo, mettiamo l'amo scelto in morsa, infiliamo il filo nell'occhiello e pieghiamolo, come nella figura sottostante, in modo che la parte lunga rimanga sullo stesso asse dell'amo.

Prendiamo adesso la parte corta ed avvolgiamola sul gambo dell'amo, facendo attenzione a fare delle spire più strette possibili. Mi raccomando di fare attenzione, perchè questa è la parte più pericolosa, infatti è facilissimo ferirsi, anche gravemente, con la punta dell'acciaio o con la punta dell'amo, consiglio quindi di usare dei guanti di protezione durante questa fase.
Una volta finito di fare le spire, tagliamo l'eccesso di acciaio. Adesso è possibile bloccare il filo di acciaio sull'amo con delle goccie di colla cianoacrilica, non è però fondamentale in quanto il bloccaggio vero e proprio viene fatto successivamente.

Non resta che prendere il piombo a proiettile infilarlo nell'armatura, facendo in modo che la parte grossa e concava vada sull'anello dell'amo. Con del nastro adesivo da carrozieri blocchiamo il piombo come in foto, e con della carta abrasiva ne carteggiamo la superficie.

Eccoci dunque alla fase più importante, che servirà a rendere un corpo unico amo, armatura e zavorra, come se fosse una unica fusione di piombo. Prepariamo in un contenitore a parte, una piccola quantità di resina epossidica, e lasciamola catalizzare per circa 1 ora ( o comunque fino a che non cominci a condensare, raggiungendo la viscosità del miele o anche un pochino di più), poi posizioniamo i nostri grezzi in modo che la concavità del piombo sia posizionata in alto.

A questo punto prendiamo la resina preparata, riempiamo le cavità del piombo e lo ricopriamo anche esternamente.

Non resta che aspettare che la resina termini di catalizzare completamente, quando ciò è avvenuto proteggiamo l'amo con del nastro adesivo da carrozzieri e procediamo con la verniciatura, attività facilitata dal fatto che l'epossidica è una ottima superficie verniciabile, soprattutto se prima la "graffiamo" con della carta abrasiva finissima.

Volendo è possibile dare un tocco di veridicità in più inserendo degli occhietti 3d, però prima dobbiamo crearne gli alloggiamenti, facendo un foro con il trapano.

L'ultima fase è la protezione della verniciatura, per questo possiamo dare 1 o 2 mani di resina epossidica come facciamo normalmente per gli altri artificiali.

La testa dello spinnerbait è pronta, non resta che terminare di assemblarlo come più ci aggrada, con la configurazione di palette che ci piace di più o riteniamo più adatta, l'importante è non eccedere troppo con le loro dimensioni, altrimenti il peso della zavorra non riesce a più a compensare l'inerzia della loro rotazione e lo spinnerbati si inclina di lato.

Negli spinnerbait che dedico al lucci, uso adottare un accorgimento particolare, e cioè monto una ancoretta dotata di ferretti anti incaglio, usando, per fermarli, o del kevlar da 300lbs o una girella fermata con uno stopper in gomma (quest'ultima soluzione suggeritami da Loris Ferrari, che si è rivelata molto funzionale e veloce da fare. Vi domanderete, perchè montare una ancoretta invece del classico amo trailer? Perchè dopo avere perso 6 o 7 overmetro slamati anche montando l'amo trailer, questa soluzione si è rilevata la più funzionale, infatti da quando l'ho adottata le slamature si sono ridotte praticamente a zero, pur non perdendo le proprietà anti incaglio specifiche di questo artificiale.

Avrete notato che, anche negli spinnerbait dedicati ai lucci non chiudo l'occhiello, il motivo è solo per mia incapacità a chiuderlo facendo tornare tutto in asse , infatti lo chiudo successivamente con 2 giri di treccia o con gommini , quindi se siete più bravi di me (ci vuole poco ), chiudete pure l'occhiello di attacco .


Questo modo di fare gli spinnerbait è molto veloce, ma il risultato è comunque un artificiale molto robusto anche senza dover fondere niente, quindi possiamo farne in quantità anche in casa, senza preoccuparci di esalazioni tossiche o cose del genere.

Queste sono le foto di alcuni spinnerbait che ho costruito:

Questi invece sono degli spinnerbait costruiti dall lavoratore per hobby Blekke, come potete notare il suo livello di precisione e accuratezza è nettamente maggiore

Infine volevo mostrarvi un'artificiale che non è propriamente autocostruito, ma la testina l'ho acquistata già pronta, ho solo provveduto ad assemblare le palette e skirt, però devo dire che sono risultati veramente validi, quindi per chi non si vuole impelagare nella costruzione della testina, possono essere una valida alternativa.

E fortunantamente, pare, che questa mia ferraglia qualcosa buchi.....

 

Questo è quanto, vi lascio con il consueto …. Buona P…………..ermanenza sul sito .

Filippo Fuligni

 

 

 

 

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