ARTIFICIALI & Co

 

 

 

 

 

Needle WTD 14 cm

Testo e foto di Mariano Randazzo (Dosanthos)  - Febb. 2011 

Rieccomi con un altro tutorial. Questa volta vi mostro le fasi costruttive di un'esca che per la prima volta presentai in questa occasione (link discussione).
Si tratta di un WTD allungato con le sembianze di un needle, esche (generalmente affondanti) molto utilizzate negli USA nella pesca di serra e stripers.
Pur essendo un profano della pesca al pesce serra mi sono voluto cimentare nella costruzione di un'esca dedicata a questo predatore provando a realizzare ciò che per me poteva essere efficace. L'intento era quello di ottenere un'esca che simulasse il nuoto di un cefalo o di un'aguglia in fuga. Un'esca, quindi, adatta a recuperi veloci ma in grado di zigzagare per bene se recuperata più lentamente e comunque capace di nuotare anche sott'acqua se opportunamente jerkata, un'esca della giusta grandezza, un'esca robusta.

Passo ad illustrarvi le fasi della lavorazione

Parto da un tondino di kotò da 15 mm. Non avendo un tornio effettuo la lavorazione con raspa e carte di diversa grana (80 e 240) ma è chiaro che con il tornio si eviterebbe ogni problema di simmetria ottenendo senza dubbio un risultato finale migliore.

In questo schemino mostro alcune delle proporzioni che utilizzo nella lavorazione del grezzo:
-la rastrematura del muso interessa i primi 6 cm dell'esca circa
-nella coda smusso l'ultimo cm
-lo scasso per la piombatura è lungo 2 cm ed è realizzato ad 1 cm dalla coda.
-il ventre dell'esca è piatto nella porzione con maggior sezione.

A questo punto con l'aiuto del mio fedele multiutensile pratico il taglio ventrale e la sede per la piombatura.

Trattandosi di un'esca pensata per pesci dotati di una forte e tagliente dentatura non conviene utilizzare anelli vite ma una sicura armatura passante che in questo caso, come si può vedere nella foto successiva, realizzo con gli anelli chiusi per aver una maggior sicurezza.
Utilizzo acciaio 316 da 1mm ma forse considerato il target si può anche aumentare un po' (1,2 mm).

Appuntata l'armatura con qualche goccia di colla cianoacrilica procedo con la piombatura. Per fare ciò fondo circa 2 g di piombo e lo colo nella sede precedentemente realizzata. Questa soluzione per piombare l'esca è solo una delle possibili alternative, è infatti possibile diminuire o aumentare il piombo e localizzarlo diversamente anche in più sedi. Molte esche topwater hanno infatti una piccola quantità di piombo posizionata nella zona ventrale per stabilizzare il nuoto (ricordo, come detto all'inizio, che spesso i needle sono affondanti). Insomma le interpretazioni possono essere molteplici, a me piace piombarli solo in coda perchè secondo me un'esca leggera in testa da meglio l'impressione di un pesce che fugge rapidamente schizzando a volte con il muso fuori dall'acqua (come si può vedere nel video allegato).

A questo punto con lo stucco (metallico nel mio caso) procediamo con la "chiusura" dell'esca.
Fatto il grosso con lo stucco si continua con il turapori che, come ho avuto modo di dire in passato, do sempre in due mani carteggiando tra una mano e l'altra.
Dopo aver lisciato bene l'esca saremmo pronti per la realizzazione della livrea ma per conferire un'ullteriore robustezza do una prima mano di resina epossidica caricata con microsfere. In questo modo inizio ad irrobustire il legno e, con il bianco delle microsfere, lo schiarisco un po' preparandolo per la successiva fase di colorazione.
Si potrebbe omettere il passaggio del turapori dal momento che con la resina si ottiene lo stesso risultato lisciante ma io non lo scarto mai, il legno trattato con turapori infatti non è solo rivestito ma anche imbevuto e questo per me da un "di più" utile in questo caso.

Dopo aver carteggiato la mano di resina con microsfere l'artificiale avrà questo aspetto e sarà pronto per essere colorato.

Realizzata la livrea ed incollati gli occhi l'artificiale è pronto per essere rivestito. Ormai da tempo utilizzo sia come resina da colata sia come protettivo la REC 155 di Giantbaits..ritengo sia un ottimo prodotto. Per ottenere una buona protezione contro i denti del serra ritengo che le mani di rivestimento debbano essere almeno tre.

Un altro artificiale finito.
In allegato trovate anche il del video nuoto con diverse modalità di recupero: canna bassa e ritmato prima parte, canna alta con recupero veloce tipo skipping lures seconda parte.

 

Con questo è tutto,  a presto e buona p............ermanenza sul nostro sito.

Mariano Randazzo (Dosanthos)

 

 

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