ARTIFICIALI & Co |
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Come produrre artificiali in serie senza fatica (...o quasi...) testo e foto di Sergio Filippetto alias Kabeda - (pubblicato Aprile. 2009) Nell’era dei Computer, le cose hanno
fatto passi da gigante…. Ad esempio ora è possibile realizzare
anche un artificiale 3D ( addirittura importato da fotografie )
modificarlo e testarlo in tempo reale con programmi appositamente
realizzati per prove dinamiche simulate….pensare che solo qualche anno
fa era solo fantascienza.. E’ sicuramente più bello e appagante
però, realizzare i propri artificiali come li realizzava il nostro
“patrono” Lauri Rapala con il suo Puukko (il coltello tipico di quei
luoghi, per chi non lo sa….) sbozzare da un pezzo di legno e sentirne
il profumo, e a poco a poco vedere un qualcosa che prende forma, e che
diventerà magari un’esca micidiale…… Ovviamente, sarà un pezzo unico…..e se
veramente (come SEMPRE succede…) diventasse davvero un’esca
micidiale? Il pensiero e’ sempre lo stesso: “Accidenti, magari lo
perdo….come faccio a replicarlo?” Sicuramente per fare ciò, esistono molti
metodi, più o meno funzionali; Alcuni si sono tramandati negli anni,
quando la telematica ancora non esisteva: vedasi le dime a passante http://xoomer.virgilio.it/cjbur/a_clonare_artif.htm senza dubbio ancora le migliori o i più
complessi e ingombranti pantografi che richiedono spazio ecc. ecc. Poi con l’utilizzo delle resine,
diventa ancora più facile creare migliaia di “cloni”….sul sito ci
sono innumerevoli esempi. Personalmente, preferendo ancora lavorare
il legno, è da molto tempo che utilizzo un sistema abbastanza facile e,
penso, alla portata di tutti. Sicuro di non essere l’unico ad
utilizzarlo e di non avere inventato l’acqua calda, ho deciso comunque
di metterlo a disposizione di tutti,
per permettere anche a chi sta muovendo i primi passi nel mondo
dell’autocostruzione, di realizzare semplicemente artificiali molto
simili tra di loro in breve tempo. Cominciamo! In primo luogo, e’ importante disegnare
una sagoma. Con i programmi di grafica digitale e’
possibile fare e disegnare quello che si vuole. L’idea e’ realizzabile anche senza
l’utilizzo di un PC con stampante annessa: e’ sufficiente ricalcare
più volte con della comune carta carbone, una sagoma tra le tante che
appaiono sulle riviste specializzate o meglio
ancora, inventarla noi, perché l’artificiale possa essere
considerato nostro al 100%. Generalmente utilizzando un PC,
procedo con lo stampare tre/quattro sagome realizzate su un
qualsiasi foglio A4. Chiaramente la tecnica digitale permette
un’accuratezza maggiore anche per quanto riguarda l’eventuale
successiva aggiunta dei particolari che serviranno poi nelle fasi
costruttive come i punti di
attacco, la posizione del piombo, l’inclinazione della paletta, la
posizione degli occhi, ecc. ecc. Riducendo o aumentando le dimensioni del
disegno si aumenteranno o diminuiranno le dimensioni dei nostri futuri
artificiali. Ricordiamoci però una cosa importante:
chiaramente dovremmo fare attenzione in base alle dimensioni di
prevedere uno spessore adeguato del legno che utilizzeremo. L’idea iniziale e’ quella di creare
uno, due artificiali e utilizzarli come prototipi come banco prova. Una volta provato il nuoto dei nostri
prototipi, riportiamo le modifiche sul disegno originale con la
posizione esatta della zavorra e l’inclinazione dell’eventuale
paletta. Replicando poi sul foglio elettronico le nostre enne mila
sagome modificate per stamparle su normalissima carta o addirittura
carta autoadesiva. Quindi, ogni qualvolta che necessiti un
approvvigionamento di uno o più artificiali di un tipo o dell’altro,
sarà sufficiente ritagliarne le sagome dal nostro foglio stampato ed
incollarle sul legno. Le immagini che seguono illustrano questo
semplice procedimento.
Come potete notare, nei vari disegni, ho
già inserito nelle sagome dove andare a forare per gli anellini, lo
scasso del piombo e dove andrà inserita
la paletta con la corretta inclinazione, in quanto queste sagome
derivano già da prototipi funzionanti e soprattutto….perforanti! Una volta incollate le nostre sagome,
tagliamo il legno in pezzi contenenti le sagome dei nostri artificiali. Una volta fatto questo, andiamo a
sagomarli con qualsiasi attrezzo: platorello. carta vetro, coltello, ecc,ecc.
chi più ne ha ne metta……. Ricordiamoci sempre di utilizzare tutti gli attrezzi in piena sicurezza usando come protezione personale almeno un paio di occhialini e una mascherina di protezione. Ecco il risultato dopo circa
mezz’ora di lavoro dal ritaglio delle sagome dal foglio. Prima di eseguire tagli e fori, consiglio
vivamente di segnare, con una matita, un pennarello o qualsiasi cosa,
la mezzeria dell’artificiale. Questo accorgimento e’
importantissimo per un corretto assetto e un funzionamento impeccabile
in futuro dei vostri artificiali. Come ho già detto nel progetto della
“gatta morta” http://xoomer.virgilio.it/cjbur/a_gattaMorta.htm generalmente segno due righe anziché una
sola. Ciò facilita la centratura ( fori e scasso per la zavorra ) e
soprattutto aiuta la rastrematura di testa e di coda. Le foto mostrano
grossomodo di come può presentarsi l’artificiale.
Bene. A questo punto abbiamo realizzato
dei pezzi grezzi molto simili tra di loro e per la loro finitura vi
rimando agli innumerevoli articoli che il sito e alla vostra fantasia. Spero di avere fatto cosa gradita nel
fare pubblicare questo articolo confidando comunque nella buona sorte di
riuscire a perdere i nostri autocostruiti il meno possibile. Auguro ancora una buona p….ermanenza
sul nostro sito. Per contatti: hmm.masterAAA@gmail.com (togliere le A antispam)
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