ARTIFICIALI & Co |
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Cheppianetor evolution - cheppianetor Split Shot & cheppianetor zeppelin - Testo e foto di Gianni Burani - Pubblicato Giugno 2010 Premessa Il cheppianetor, di cui ho ampiamente parlato in questo sito, rimane l'esca che uso maggiormente e che anno dopo anno continua a regalarmi tantissime soddisfazioni. Questo non toglie che, specie a fine stagione, per catturare con continuità, occorra ricorrere a frequenti cambi di artificiale in modo da variare sia la presentazione che i colori. Per questo motivo ho realizzato altre esche che, per quanto diverse, hanno in comune con il cheppianetor, oltre alla destinazione d'uso, il materiale di base e le fasi costruttive. In questa pagina ho messo un paio di queste esche, altre le pubblicherò in seguito. Cheppianetor Split Shot Usando un elissometro disegnamo un elisse di lunghezza 40 o 50mm su un lamierino di latta o alluminio dello spessore di 1-1.5mm. Marchiamo anche i punti in cui realizzeremo i fori, lasciando una distanza sufficiente con il bordo. Per prima cosa con una punta da ferro di diametro 2.5-3mm facciamo i fori alle due estremità. Quindi, usando una sega da ferro o un elettroutensile con disco da taglio, tagliamo il profilo. Con una lima o una mola sbaviamo i bordi. Prendiamo ora un piombo spaccato (tra 2.5 e 10 gr. a seconda delle esigenze pi pesca), apriamo per bene lo spacco con un cacciavite e con la colla epossidica (o attak), fissiamo il piombo sul lamierino come da foto sottostante. Il piombo deve rimanere scentrato e spostato in avanti, grosso modo a 1/3 della lunghezza. Quando il piombo è in posizione, con una pinza, pressiamolo sul lamierino, in modo che la colla faccia presa in maniera ottimale. Applichiamo infine, su tutta la superficie, del colore argentato o glitterato. A questo punto incolliamo la livrea olografica come visto per il cheppianetor. Se necessario rifiliamo il profilo della carta eventualmente debordante con un paio di forbici. Rifiliamo anche i fori usando una fustellatrice o un qualunque punzone tondo appena più piccolo del foro. Immergiamo il tutto una prima volta nel plastivel. Quando il plastivel è asciutto, pieghiamo il lamierino con le pinze come da foto sottostanti. Applichiamo due occhietti (facoltativi) e facciamo una seconda e ultima immersione nel plastivel o nella vernice epossidica trasparente. Quando la vernice è indurita, puliamo i fori e inseriamo negli stessi due split ring. Nello split ring opposto al piombo metteremo l'amo. L'artificiale è finito. Uso lo split shot nei correntini lunghi e ampi ma con livello dell'acqua relativamente basso. Rispetto al cheppianetor le oscillazioni sono piu' strette e frequenti ed inoltre può essere recuperato a una velocità superiore.
Cheppianetor Zeppelin Prendete un piombo a goccia con foro in linea. Inserite nel foro del piombo in un pezzo di filo di acciaio inox da 0.8mm, esattamente come per fare un cheppianetor :-) Chiudete l'armatura con due anellini, come da foto, esattamente come per fare un cheppianetor. Bene il più è fatto :-) Rifinite alla bene meglio il piombo utilizzando un colore brillante o gitterato o con della carta argentata o olografica. Eventualmente consolidare il colore con il plastivel o con la vernice epossidica trasparente. Infine aggiungete uno amo di coda, collegandolo con uno split ring. L'amo può essere farcito con delle fibre argentate o in tono con il colore usato per il corpo. Ora non rimane che usarlo con fiducia. Comprendo che, visto l'aspetto, questo potrebbe non essere scontato :-) . Dovrete fidarvi sulla parola :-) Lo Zeppelin puo' essere recuperato lentamente per mantenerlo attaccato al fondale ma soprattutto a una velocità incredibile senza nessun tipo di affaticamento dato che questo "fuso" offre pochissima resistenza all'acqua. Inoltre può essere agevolmente recuperato controcorrente anche nei punti del fiume piu' stretti e con la corrente più impetuosa, punti che sono affrontabili a fatica usando dei comuni ondulanti. Punti che non vanno trascurati perchè, anche a fine stagione, sono tra i pochi che probabilmente non hanno conosciuto il passaggio di un'esca.
Conclusioni Catturare un pesce con delle esche così semplici, e anche un po bruttine :-), ha aggiunto soddisfazione alla soddisfazione della cattura con un autocostruito e di questo ringrazio prima di tutto le cheppie! W le cheppie !!! Ciao e buona permanenza sul nostro sito. Gianni Burani
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