ARTIFICIALI & Co

 

 

 

Artificiali bi-materiali by Babbograbri

  Testo e foto di : Babbogabri - Novembre 2013

Il metodo che descrivo qui, potrebbe interessare sia chi costruisce in resina, sia chi lo fa col legno o altri materiali: l’oggetto infatti è la facile realizzazione di palette in resina indistruttibili (e tutte uguali).

Quando ho cominciato ad autocostruirmi qualche minnow, l’anno scorso nell’ottobre 2012, ho seguito pari pari il metodo di Lippus, quello degli artificiali bimateriali
http://xoomer.virgilio.it/cjbur/a_bimaterialiLippus.htm
Il sistema di Filippo è così chiaro, facile ed efficiente che secondo me non ha paragoni.

Chiaramente in dicembre (freddo) alle prime pescate con i “miei” artificiali (dei semplici cloni), mi sono subito reso conto del principale problema di questo metodo, cioè la fragilità delle palette in epossidica che facilmente si spezzano urtando contro i sassi/le rocce.
Si tratta di una debolezza intrinseca all’epossidica che tutti conoscono e su cui si è dibattuto a lungo (online) con varie soluzioni e resina “miracolose” proposte via via ma comunque sino ad ora mai risolutive, almeno per quanto ne so io.

Ad un certo punto, poco tempo fa, ho sperato che Lippus avesse trovato una soluzione col suo metodo “evolution”
http://xoomer.virgilio.it/cjbur/a_stampiAllInEvo.htm
che prevede l’inserimento della paletta di lexan direttamente nello stampo in modo da ottenere la coesione dei due elementi (paletta lexan + corpo epossidica) già in colata, più alcuni altri vantaggi.

Per me però, pigrissimo come sono e con poca manualità, ritagliare con precisione delle palette di lexan da inserire negli stampi per poi colare l’epox, richiede troppa abilità e tempo: troppa fatica insomma
E così ho continuato a colare i miei minnow semplicemente inspessendo le palette sino a 2 o 3 mmm e aggiungendo degli inserti molto primitivi di lexan all’interno, delle listarelle tagliate in pochi secondi, secondo quanto lo stesso Lippus aveva suggerito come prima parziale soluzione al problema della fragilità delle palette.
Così il risultato per me è stato buono, quindi ho avuto poche rotture sulle palette anche se è chiaro che sono comunque piuttosto fragili e col freddo di questo inverno certamente avrò un incremento di palette spezzate (ho solo 1 anno di esperienza alle spalle).
In questi mesi, come altri con cui ho avuto degli scambi di informazioni, ho perfino cercato di modificare l’epox con aggiunte di silicone o con altri metodi amatoriali, senza però arrivare a nessun risultato utile in termini di aumento della resistenza agli urti cioè di aumento della flessibilità. Ho anche contattato diversi produttori italiani cercando una epossidica più “flessibile” e alla fine ho comprato un campione da un chilo di una epox speciale denominata “flex” ma che poi, alla resa dei conti, si è rivelata la solita resina fragile agli urti (anche Lippus l’ha provata confermandomelo).

Nel frattempo però (come anche alcuni di voi avranno fatto) ho via via immaginato sempre meglio quella che io descriverei come “la paletta ideale”di un minnow autocostruito in resina: per avere delle palette indistruttibili infatti, basterebbe che queste fossero fatte di un materiale elastico (per reggere gli urti) ma capace di mantenere la forma quando sottoposto a sforzo (per far resistenza all’acqua e generare il movimento natatorio degli artificiali).
Una banalità, giusto?
Come si fa ad avere un materiale flessibile che mantenga però la sua forma?

Allora ho acquistato un elastomero poliuretanico trasparente, durezza 60 shore A quindi tipo tappetino di gomma delle automobili





e poi ho usato questo elastomero per colare solo la paletta dei miei minnow, all’interno della quale ho però sempre messo una lastrina di lexan rettangolare tagliata alla svelta ma con due caratteristiche essenziali:
1. larghezza circa uguale alla larghezza della paletta
2. lunghezza sufficiente ad arrivare almeno a metà corpo del minnow



Poi ho proceduto alla colata come al solito, prima epossidica pura e poi nella parte superiore epossidica addizionata a microsfere.


In questo modo il minnow che si ottiene dopo 24 ore, ha una pala rigida (grazie allo scheletro di lexan) ma elastica ed infrangibile agli urti (perchè è di gomma).



Sottolineo che gli artificiali così ottenuti, hanno la pala di elastomero perfettamente saldata al corpo in epossidica e quindi a questo punto sono quadrimateriale da cui versione 4.0 cioè corpo in epossidica pura e epossidica addizionata a microsfere, più paletta in elastomero poliuretanico con scheletro di lexan all’interno.



Per fare qualche prova ho colato con questo metodo ciò che sto producendo in questo periodo: 2 grossi artificiali da siluro (un minnow e uno snodato), uno snodatino di 5,5 cm da cavedano/trota e un minnow da 5,5, cm che io chiamo “spillo” e poi (naturalmente) ci sono andato a pescare.



Una cosa che all’inizio mi preoccupava era il nuoto perchè la pala, pur essendo rigida, non lo è più come quando la si fa pura in epox o in lexan, e così in pesca mi sono premurato di confrontare attentamente il movimento di quelli pala in epox con quelli pala in elastomero: nuotano uguali perchè (e anche già toccandoli si capisce), la pala di elastomero grazie allo scheletro di lexan è sempre abbastanza rigida da resistere all’acqua e quindi da generare il caratteristico nuoto.



Già che che ero lì sul fiume ho preso anche qualche pescetto
E dopo averli usati in pesca, questi artificiali con le palette elastiche li ho anche lanciati a tutta forza su sassi e rocce, tipo una sequenza di 50 colpi a mo’ di frusta, giusto per farmi un’idea della resistenza agli urti accidentali , anche se già solo toccandoli si capisce subito che le palette così fatte sono davvero infrangibili agli urti.
Non ho avuto nessuna rottura delle palette, nemmeno lanciando violentemente contro i muri (potete credermi), solo uno snodatino che avevo colato male, si è spezzato nel corpo di resina piena, sulla testa poverino



La saldatura fra elastomero poliuretanico e resina epossidica, che era un altro aspetto per me sconosciuto, è risultata perfettamente solidale e al limite dell’invisibilità perchè i due materiali all’occhio sono identici e li si distingue solo toccandoli. Pensando però all’inverno e a quando il freddo magari metterà alla prova l’unione fra l’epossidica e l’elastomero, cioè fra corpo e paletta, ho immerso nell’acqua e congelato per qualche giorno uno dei miei minnow vers. 4.0



poi ho scaldato rapidamente il blocco di ghiaccio in una pentola sul fuoco sino a che si è sciolto in acqua calda:



Non è cambiato niente, epossidica perfettamente saldata all’elastomero come prima, paletta flessibile ma rigida.


Dunque ora i miei artificiali li sto colando tutti così, in versione 4.0 :-)



Veniamo agli svantaggi.
I costi: l’elastomero che ho comprato io e del quale ho anche accennato qui in un paio di topic
http://autocostruzione.forumcommunity.net/?t=53820684
http://autocostruzione.forumcommunity.net/?t=55243732
costa 56 euro per 1,4 chili, dunque è piuttosto caro rispetto all’epox, anche se a dire il vero non ho fatto alcuna ricerca e ho comprato il primo che ho trovato, quindi è possibile che si trovi anche a prezzi migliori.
La bella notizia però è che col metodo spiegato qui, l’elastomero si usa solo per la paletta, dunque pochi grammi per artificiale nel caso peggiore, qualche decimo se fate minnow piccoli.

Per questo occorre una discreta precisione, nel senso che sbagliare di due decimi una pesata da 3 o 4 grammi totali, nel caso dell’elastomero può creare qualche problema, dunque l’uso di un bilancino preciso al decimo è indispensabile.
Ovviamente la cosa più semplice (ma non indispensabile) è colare più artificiali contemporaneamente in modo da poter produrre almeno 5 o 6 grammi di elastomero per volta.



L’altro aspetto da considerare è che occorre una certa pazienza (ma non tantissima per colare 2 tipi di resina diversi in un solo stampo, qui infatti non si tratta solo di addizionare l’epoxy con le microsfere ma si tratta (in aggiunta a questo) di preparare anche pochi grammi di una seconda resina per colarla nella sola paletta, dunque l’uso di diverse siringhe (che so piacciono molto al grande Lippus) è consigliato e anzi indispensabile.



Per chi lavora con il legno o altri materiali e realizza le palette tagliando il lexan, questo sistema può portare al vantaggio di avere palette sempre tutte uguali (e magari rotonde) con poca fatica, sapendo che stampandole in questo modo saranno comunque infrangibili (diversamente da quelle che avreste ottenuto stampando con l’epoxy).



Infine io per adesso mi sono applicato solo ai minnow che uso perchè non ho l’anima dell’esploratore puro, non ho neanche il tempo e il talento necessari sicchè.... però non dubito che l’aspetto più innovativo di questo sistema che vi ho descritto, cioè la spontanea e perfetta saldatura fra una resina dura come l’espossidica e una resina elastica come l’elastomero poliuretanico, possa portare a tante e nuove diverse applicazioni: pinne, code, rane e cavallette con le zampine flessibili ma il corpo e la pala rigide, vermi con la paletta, anguilline di elastometro che nuotano davvero, etc. etc..

Spero che questo sistema abbia un senso anche per voi e vi sia utile... e naturalmente vi auguro che le vostre palette possano durare in eterno.


Per approfondimenti e discussioni  vai al forum di autocostruzione

Ciao e buona p...ermanenza sul sito!!!!!

Babbogabri

 

Black Bass & Co
|Home | | Indice per argomento | | Indice per autore |