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Fai
da Te - Come rendere Antialga le Ancorette
Testo
di Loris Ferrari , foto di Gianni Burani
(ovvero: come risparmiare tanti $ rendendo gli artificiali... immortali !)
Uno
dei motivi principali degli insuccessi dei neo-pescatori a spinning è sicuramente quello
di NON insidiare il pesce nei posti giusti con i propri artificiali di fiducia. Visto
lelevato costo di molte esche (Minnows, plughi ...), il novello pescatore (ma spesso
anche ognuno di noi...) evita accuratamente rischi al proprio PREZIOSO artificiale,
impedendogli di frequentare luoghi pericolosi quali: canneti, banchi di ninfee, alberi
sommersi, pietraie, prossimità di fondali... Così
come la mamma premurosa evita che il proprio figliolo frequenti cattive compagnie, il
neo-pescatore a lancio, evita di far nuotare i propri nuovi, luccicanti e costosi
artificiali in ambienti difficili. I
predatori più grossi però, proprio lì hanno eletto le loro tane, vi stazionano tutto
lanno (riproduzione esclusa), perché in gioventù, nelle acque aperte, hanno avuto
brutte e traumatiche esperienze. Ecco
perché, quasi sempre, su due pescatori che compiono lo stesso tratto di sponda, ne viene
premiato uno solo: quello che ha osato di più, avvicinandosi alle tane degli adulti (gli
unici degni dellattenzione di ogni pescatore che si rispetti). Ed
ecco anche perché quasi tutte le catture importanti vengono oggi effettuate innescando
vermoni di gomma. E
sicuramente unesca tremendamente efficace, ma incide anche il fatto che i
vermoni,
costando così poco, si possono perdere a cuor leggero e quindi vengono impiegati sempre,
consciamente od inconsciamente, nei posti giusti. Lultima
riflessione che vi voglio far fare è questa: avete mai notato che se lartificiale
viene sporcato da un pezzetto derba o di alga anche piccolissimo, non si vede più
nessuna abboccata ? Si
vero? io lho notato ormai da tanti anni, arrivando a pensare che il pesce non
abbocca il cucchiaino sporco derba perché lo battezza immediatamente
INNATURALE. I
pesci foraggio e le prede abituali infatti, anche se nuotano in mezzo a fittissimi erbai,
NON si appiccicano MAI nulla addosso, svicolando fra unalga e laltra rimanendo
sempre perfettamente puliti. Diventa
quindi importantissimo, non solo salvare il ns. artificiale dalle insidie degli ambienti
difficili, ma altrettanto importante, ai fini delle catture, è che il ns. artificiale non
diminuisca le possibilità di rimanere adescante. Concludendo,
se non perdiamo gli artificiali, salviamo il ns. portafoglio. Se
non riempiamo di alghe, foglie ed altro lo stesso durante il recupero, diminuiamo i
rifiuti allultimo momento da parte dei predatori, ed aumentiamo le catture. Ora
voi mi direte, sì queste cose le sappiamo già anche noi, ma non possiamo tutte le volte
che andiamo a pesca perdere in artificiali il controvalore di canna e
mulinello ! ! ! Neppure
il sottoscritto può permetterselo, né ora né a maggior ragione oltre ventanni fa,
quando studente, di soldi in tasca ne giravano davvero pochi...
Lantialga per le ancorette.... luovo di
colombo ! Il
bisogno aguzza lingegno e così, negli anni, con laiuto di alcuni amici
lanciatori e di tante e tante prove sullacqua, sono riuscito a perfezionare un
montaggio antialga molto semplice, fatto con il nylon, che permette di limitare la perdita
solamente ad alcuni artificiali allanno ! ! ! Ora
i miei artificiali diventano vecchi, pieni di graffi causati dai denti dei black Bass e
dei lucci... ogni tanto, in inverno, li ricopro di una vernice trasparente allacqua
per farli tornare nuovi. I
pochi che ancora perdo (sfortuna, pesci che si infilano nelle giungle equatoriali, rottura
della lenza...) mi arrecano comunque dispiacere, perché dopo averli usati con successo
per anni, con alcuni artificiali di particolare effetto catturante ci si diventa amici,
fino a quasi chiamarli per nome , ma pazienza... penso in positivo e mi consolo con i
soldi risparmiati e le catture in precedenza effettuate. Questo
sistema, applicabile a TUTTI gli artificiali muniti di ancorette in commercio, non è sicuramente ben
visto dai negozianti di pesca e, a monte, dai costruttori di artificiali. Per
non crearmi nemici, fra le alte sfere, mi sono sempre limitato in questi anni,
alla diffusione ai miei amici e compagni di battute, ora però credo sia giunto il momento
di insegnarlo e diffonderlo (è lo spirito di internet), gratuitamente in rete, a
disposizione di tutti quei pescatori che vorranno adottarlo. Gli
antialga fino ad oggi conosciuti, sono principalmente rivolti agli ami singoli,
proteggendoli con fili metallici (es. Eagle Craw)
e con protezioni in nylon (vedi Popper per la pesca a mosca).
Vi
voglio invece insegnare la costruzione di un antialga per le ancorette davvero efficace ed
applicabile a qualsiasi artificiale (rotanti, ondulanti, minnows, plughi ...) già in
vostro possesso. E
un po complicato da spiegare e da eseguire bene allinizio, ma dopo alcuni
tentativi, si protegge unancoretta in un paio di minuti ed anche meno. Si
può eseguire anche sul luogo di pesca visto il pochissimo materiale occorrente, ma è
più comodo proteggere i propri artificiali in casa, magari dinverno al calduccio,
quando in una serata possiamo rendere immortali una decina di preziosi
artificiali, magari parlando di pesca e fantasticando di catture in compagnia degli amici. Lantialga
non è stato inventato dal sottoscritto, ma da un amico (gran pescatore a passata e
spinning) Cesare Nardini di Spilamberto (MO), che lo aveva ideato
per proteggere rotanti, tandem e minnows nella difficile pesca al luccio dell
innerbato alto Mincio. Il
sottoscritto ha avuto la fortuna, assieme al comune amico Giorgio Bianchi, (uno dei pescatori più completi
che io conosca e compagno di battute a spinning), di crederci subito, di provarlo, di
perfezionarlo e di testarlo, con successo, in oltre otto anni di pesca. Alcuni
montaggi realizzati :
Se
siete riusciti a leggermi fino ad ora, vi sarà certamente venuto voglia di saperne di
più... quindi senza altri preamboli passiamo ai : MATERIALI
ed Attrezzi OCCORRENTI : 1) Bobine
di nylon (rigido) e di basso costo, con diametri da : 0,30 - 0,40 - 0,50 - 0,60 ... da utilizzare secondo la misura dellancoretta da
proteggere ; 2) Tubetti
in plastica morbida, in silicone o in termorestringente,
del tipo di quelli usati per fermare le astine dei galleggianti o usati nel
carpfishing,
anchessi di diametri diversi a seconda
della sezione di filo metallico delle ns. ancorette; 3) Un
paio di forbicine per tagliare il nylon o meglio un tagliaunghie di quelli a trancia
diagonale che permettono tagli molto netti e precisi ; 4) La pazienza del pescatore ad imparare
lantialga.... proprio così, non occorre altro, ormai dovreste saperlo, sono le cose
più semplici ed ovvie che risultano difficili da inventare ! ! ! Come si esegue il montaggio dellantialga
sullancoretta : E
più difficile, per me, descriverlo che eseguirlo, ma ci proverò, anche con laiuto
di fotografie che ne illustreranno le varie fasi : N.B.
Se osservate attentamente unancoretta, noterete che è stata costruita saldando un
amo singolo, senza occhiello, ad un amo doppio con occhiello. La
punta dellancoretta da proteggere per prima, NON
andrà scelta a caso fra le tre, ma DOVRA essere quella del gambo dellamo
singolo, saldato sugli altri due. 1) Tagliare
uno spezzone di monofilo lungo una quindicina di centimetri ; 2) Tagliare tre pezzetti di tubo di plastica (vedi nota sotto) ; N.B. Il pezzetto di tubo in plastica vorrà lungo come la lunghezza della curvatura del singolo amo dellancoretta da proteggere, meno un millimetro
3) Si
infila il nylon nel tubino di plastica facendolo uscire per ca. un centimetro, e partendo
dalla punta dellancoretta (ricavata dallamo singolo), si spinge delicatamente
il tutto verso il gambo dellamo, assicurandosi di far passare tutto dalla punta
dellardiglione senza rompere il tubicino. Poi andrà fatto scorrere fino a fargli
toccare il gambo dellancoretta stessa. Ora dovremo tirare il nylon in eccesso fino a
far coincidere linizio dello spezzone allinizio del pezzetto di plastica,
facendo attenzione che il nylon stia dalla parte esterna del gambo dellamo da
proteggere e non presenti alcuna torsione.
Il
primo amo dellancoretta è protetto. 4) Ora
il pezzetto di monofilo è bloccato assieme al gambo dellancoretta. Infiliamo il
nylon libero dentro allocchiello dellancoretta e poi inseriamo, facendolo
scorrere, il secondo pezzetto di tubino di plastica andando a posizionarlo a circa tre
centimetri dal primo tubo già fissato.
5) Infiliamo il tubo ed il nylon dentro ad unaltra punta dellancoretta, scelta a caso fra le restanti due libere, fino al gambo, badando bene di tenere il nylon allesterno del filo metallico dellancoretta. Noterete che il nylon forma un arco che protegge, ancora grossolanamente, le due punte. Tirare con la mano il nylon libero verso lesterno, fino a formare un arco di nylon della giusta proporzione e curvatura. 6) Ora con il pollice e lindice della vs. mano piegare il nylon sullocchiello dellancoretta per fare in modo che il monofilo acquisti, così piegato, uscendo dallancoretta, lesatta curvatura in asse dei due ami dellancoretta. Il secondo amo dellancoretta è protetto 7) E
rimasto ancora un pezzetto di nylon libero ed una punta dellancoretta da proteggere,
prendete il nylon libero rimanente ed avvolgetelo, (come il serpente si arrampica sul
ramo), sul gambo dellancoretta e fatelo uscire dallocchiello
dellancoretta.
8) Piegatelo
verso lultima punta, infilategli lultimo dei tre pezzetti di tubo ed
infilateli assieme sulla punta dellultimo amo. Noterete che il filo è già
perfettamente in asse con il gambo metallico. 9) Portate il tubo di plastica vicino al gambo (e vicino agli altri due già fissati), regolate tirando con le mani lo spezzone di nylon fino a far assumere la giusta curvatura allantialga e poi tagliate raso leccedenza di monofilo con il tagliaunghie.
10) Lantialga è fatto, rigiratevelo fra le mani e noterete subito che la protezione è davvero notevole, in grado di difendere il nostro artificiale da quasi tutte le insidie. Lancoretta è stata interamente protetta e lantialga terminato. Conclusioni,
punti di vista e controindicazioni: Se
avrete la pazienza si seguire le mie di cui sopra, avrete davvero notevoli soddisfazioni,
andrete di rado dal vs. negoziante ad acquistare artificiali, e potrete soprattutto
pescare, con fiducia, nei posti più promettenti, con TUTTI i vostri artificiali, aumentando di colpo le vostre performances di
pesca, sia in termini di qualità che di quantità di pescato. Alcuni
ritengono che proteggendo gli ami con il nylon, le ancorette diventano meno sensibili ed
evitano di catturare quei pesci che abboccano dolcemente. Personalmente, è
ovvio, non sono dello stesso parere, ho catturato con questo antialga centinaia di piccoli pesci di pochi ettogrammi di peso. Avrò
forse perso qualche delicatissima abboccata di qualche furbissimo pinnuto, ma mi consolo
pensando ai tantissimi pesciotti e pescioni che mi hanno letteralmente
masticato lantialga in nylon ferrandosi perfettamente. I
casi più eclatanti che mi sono capitati in questi anni sono due, il primo con un Amur sui
4 kg. che si è liberato dopo una lunga lotta, aprendomi lancoretta del Rapala 7 cm.
snodato. Il
secondo, mi è capitato con un Siluro di 19 kg. Che è alla fine è stato fortunosamente
catturato, scoprendo che mi aveva
letteralmente masticato anche le ancorette, aprendole e contorcendole ! ! ! La
controindicazione maggiore, è quella ovviamente che lantialga non è eterno, in
caso di attacchi davvero bruschi, portati da pesci di taglia (lucci soprattutto),
riporterà danni tali da comprometterne lefficacia. Va da sé che, visto il poco
tempo occorrente per eseguirlo ed il bassissimo costo dei materiali impiegati, varrà la
pena rifarlo nuovo immediatamente. Le
sperimentazioni sui luoghi di pesca, tese a migliorare il sistema antialga, non sono finite, chiedo laiuto di voi tutti
per riuscire sempre di più a portare attacchi vincenti ai ns. amici pinnuti.
Personalmente provo particolari soddisfazioni nelle catture, se lantialga è montato
su un artificiale interamente costruito dal sottoscritto... ma queste sono altre
storie.... magari ve le racconterò. Tenetemi
informato, scrivendomi via e-mail, sulle vs.
esperienze pratiche in pesca, fatemi partecipe dei progressi raggiunti, segnalatemi
eventuali vs. particolari avventure, e non fatemi mancare le vs. critiche ed osservazioni,
mi servirà per migliorare sempre di più il mio modo di essere pescatore. ...
in bocca alla balena ! ! ! Loris
Ferrari (per la e-mail vedi in home page)
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